interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Piero Marchesi

Presidente UDC Ticino, Consigliere nazionale, Sindaco di Tresa
e imprenditore

Politica e imprenditoria

Presidente UDC Ticino, Consigliere nazionale, Sindaco di Tresa e…imprenditore in quanto socio e gerente di una fiduciaria di Lugano. Lo abbiamo intervistato.

Signor Marchesi, quali sono i suoi auspici per il 2022?


“Quello di molti, ossia di metterci presto questa pandemia alle spalle e di poter tornare alla normalità”.

L’UDC è sempre stato al fronte nella lotta alla pandemia. Consiglio federale “bocciato”
o no fin qui?


“La sua azione, in un contesto molto complesso, si è contraddistinta da misure ragionevoli e altre incomprensibili. L’aspetto che però mi preoccupa di più è che si sta creando una società a due livelli: i buoni – i vaccinati – e i cattivi, quelli che hanno invece deciso altrimenti per ragioni personali. Da vaccinato ritengo bisogna evitare di estremizzare una già difficile situazione”.

Primo Sindaco di Tresa. Quali le sue priorità nell’agenda politica?

“Il primo obiettivo è quello di far funzionare bene la macchina amministrativa con collaboratori preparati e motivati, offrire servizi di qualità e definendo i nuovi investimenti. Le idee e i progetti sul tavolo per sviluppare Tresa sono molti, è ora necessario stabilire le priorità in collaborazione con il Consiglio comunale e la cittadinanza”.

Il lavoro, insomma, non manca. Come divide gli impegni politici in Ticino e quelli da Consigliere nazionale?


“Con tre semplici strumenti: tanto impegno, una buona organizzazione e validi collaboratori”.

Come descriverebbe in poche parole il nuovo Comune di Tresa?


“Una nuova interessante realtà creatasi grazie alla volontà dei cittadini, che conosce i suoi difetti e che ha obiettivi ben chiari. Ossia diventare il Comune per le famiglie, dove i servizi funzionano e dove l’incidenza negativa del traffico è ampiamente compensata dal piacere di vivere in un bel Comune”.

Ritiene che in Ticino si dia la giusta fiducia alle realtà imprenditoriali?


“Il Ticino è popolato da buoni imprenditori che mettono del loro per creare posti di lavoro e ricchezza. Purtroppo, con l’avvento della Libera circolazione, il substrato imprenditoriale è stato impoverito da aziende che hanno ben poco a che fare con il nostro territorio. L’importante aumento dei lavoratori frontalieri nel settore terziario, cioè dove i ticinesi hanno le competenze e vorrebbero lavorare, ne è la conferma. Ogni anno più di 800 giovani lasciano il Ticino per cercare un lavoro degnamente retribuito oltre Gottardo. Questo aspetto dovrebbe far riflettere la politica, ma anche gli imprenditori, perché i costi sociali di questa situazione sono anche a loro carico”.

Tre desideri per il 2022?


“Un ritorno alla normalità dopo quasi due anni condizionati dalla pandemia, potersi riappropriare delle nostre libertà e tanta salute”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Malcantone – febbraio 2022