interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
La Berna ticinese
Intervista a Alex Farinelli Consigliere nazionale PLR
Quali sono i temi sui quali deve funzionare maggiormente l’asse Berna-Ticino?
“Sicuramente sul tema delle infrastrutture, del traffico e della valorizzazione del territorio si può fare di più, così come sulla comprensione rispetto a tematiche legate al fatto di essere una regione di frontiera, con i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta”.
La vostra voce e il vostro lavoro nella capitale di cosa deve tenere conto?
“Siamo cittadini svizzeri e allo stesso tempo ticinesi, il che significa avere la consapevolezza che una Svizzera forte e competitiva è nell’interesse generale, ma anche che ci sono alcuni temi dove si deve essere in grado di spiegare quali sono le problematiche specifiche del Ticino. Questo senza pretendere di essere sempre il caso particolare perché in un Paese federalista i casi particolari sono almeno 26”.
Che elezioni ci aspettano in Ticino?
“Delle elezioni che potrebbero dare una piccola svolta al Cantone. Se è vero che in Governo probabilmente non ci saranno grandi sorprese, in Parlamento ci potrebbero essere diversi cambiamenti che avranno un impatto non indifferente sul prossimo quadriennio”.
Consiglio di Stato e Gran Consiglio, perché è importante votare? Volete lanciare un appello alla popolazione?
“Votare è un diritto ma soprattutto anche un dovere in quanto permette di compartecipare al processo democratico. Nell’ambito delle votazioni questo viene fatto su temi specifici (legati a iniziative e referendum), alle elezioni invece si tratta di comporre il panorama politico in maniera che questo sia lo specchio della propria visione dello sviluppo della società”.
Quale il vostro coinvolgimento e il rapporto nella vita politica cantonale prima ancora che federale?
“Chiaramente vi sono dei collegamenti, ad esempio se pensiamo ai temi infrastrutturali o a quelli della sicurezza. Vi è poi un coinvolgimento emotivo: è chiaro che anche se a Berna ci si deve interessare soprattutto dello sviluppo di tutto il Paese non si può, e non si deve, mai dimenticare da dove si proviene”.
Il tema predominante delle elezioni?
“Dovrebbero essere le visioni di sviluppo per il nostro Cantone, non bisogna continuare a concentrarsi solo sul breve ma bisogna cercare di lanciare lo sguardo nel lungo termine. Ad esempio, lo sviluppo di un ospedale universitario cantonale, la creazione di un’antenna del politecnico federale o la valorizzazione del patrimonio naturalistico – culturale (legati all’ambito turistico), potrebbero essere alcuni assi su cui non necessariamente chi seminerà sarà anche chi raccoglierà i frutti. Ma sarebbero temi importanti per il nostro sviluppo”.
Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?
“Le finanze sane sono il presupposto per poter fare delle scelte politiche, infatti senza risorse si può promettere, ma non si può realizzare. La ricetta è relativamente semplice: sapere fissare delle priorità ed essere sinceri con i cittadini. Il problema naturalmente si pone quando bisogna metterla in pratica: saper dire di no, rispettivamente smettere di dire che si può fare tutto e il contrario di tutto. Non si possono contemporaneamente diminuire le imposte, aumentare i sussidi, far crescere gli investimenti e avere meno debiti. In questo bisogna essere sinceri con la popolazione. Illudere che si possano risparmiare 200 milioni senza sacrifici significa raccontare favole (il che è male) oppure dire che oggi stiamo buttando dalla finestra almeno 200 milioni all’anno (che è peggio), e la domanda sarebbe perché fino ad ora non si sia fatto nulla, visto che è così semplice”.
Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023