interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Alex Farinelli

Consigliere nazionale e Sindaco di Comano

Alex, quale la principale sfida della Svizzera nel 2023?
“Ci sono diversi fronti su cui è necessario agire, nel breve termine sicuramente il tema dell’approvvigionamento energetico del Paese è prioritario, ma anche le sfide legate alla competitività del Paese, i rapporti con l’Europa o le riforme del sistema previdenziale devono essere affrontate nel medio termine.

Da ultimo sicuramente diventa poi sempre più preoccupante il tema dei costi del sistema sanitario che stanno letteralmente esplodendo e che sempre più diventano insostenibili. In questo specifico ambito bisogna essere onesti con la cittadinanza e spiegare che i premi di cassa malati riflettono i costi: pensare di risolvere il problema con un sistema di finanziamento diverso o con dei sussidi è illusorio”.

E la sua priorità politica con l’anno a venire?
“Essendo membro della Commissione delle finanze sono consapevole del fatto che nei prossimi anni sarà necessario fare delle scelte difficili in quanto saremo confrontati con dei grossi deficit d’esercizio a livello federale. Negli ultimi anni si è perso un po’ il controllo della spesa e questo può essere molto pericoloso. Le recenti crisi ci hanno mostrato quanto sia importante avere uno Stato con finanze sane per poter intervenire quando necessario. Sicuramente questo sarà uno dei temi su cui mi concentrerò nel 2023”.

Crisi energetica, quale a suo avviso la strategia che dovrebbe adottare la Svizzera?
“La Svizzera deve cercare di essere progressivamente sempre più indipendente dal profilo della produzione energetica limitando quindi le importazioni dall’estero. In questo senso è chiaro che bisognerà investire nelle energie rinnovabili (solare, eolico e idroelettrico) rispettivamente puntare sull’efficienza energetica. Ad esempio nel settore del risanamento degli immobili si può ancora fare moltissimo, si pensi che in Ticino più della metà degli stabili è stata costruita prima degli anni ‘70″.

Ha un messaggio/appello da lanciare per gli imprenditori?
“In questi anni, prima con la pandemia e poi con la crisi legata all’Ucraina, mi sembra che, soprattutto da sinistra, c’è molta voglia di interventismo per poi porre sempre più regole a un’economia resa dipendente dagli aiuti statali. Questo è da evitare assolutamente, gli imprenditori e le imprenditrici devono continuare a fare il loro lavoro essendo indipendenti e innovativi: questa è la forza della nostra economia”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022