interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Amalia Mirante
Dottoressa in Economia, Docente di economia politica, etica economica e storia del pensiero economico alla SUPSI e all’USI, Divulgatrice economica (economiaconamalia)
“Saranno mesi duri per l’economia. Anche per quella Svizzera”
Avvertimento firmato Amalia Mirante, economista ticinese che per INFOpmi ha tracciato la propria previsione di un preoccupante futuro.
“Anche se le previsioni appena pubblicate non sono così pessimiste e prevedono ancora per quest’anno un tasso di crescita del prodotto interno lordo del 2%, questo è stato decisamente rivisto al ribasso rispetto al 2.6% di qualche mese fa. Più critico l’aumento del PIL per l’anno prossimo che sarà solo dell’1.1%. Ma a preoccupare non sono tanto i tassi bassi di crescita, quanto piuttosto l’incertezza che regna a livello globale. L’inflazione non sembra interrompere la sua corsa; le carenze nell’approvvigionamento di fonti energetiche non hanno risposte nel breve periodo; lo spettro della pandemia e di possibili nuove chiusure con ritardi nelle produzioni continua ad aleggiare soprattutto in Cina. Tutto questo ha impatti rilevanti su tutte le economie sviluppate. Le persone temono per il loro potere d’acquisto e per il loro lavoro e quindi riducono i consumi. Le aziende in risposta a questo clima rallentano gli investimenti e quindi a loro volta frenano la domanda aggregata”.
E ancora: “E la frenata tocca inevitabilmente tutti i settori. Purtroppo per alcuni, come quello delle costruzioni, i segnali erano nell’aria già da qualche mese; non per niente si stima già per quest’anno una riduzione negli investimenti di ben 2.2 punti percentuali. E la situazione non sembra andare meglio l’anno prossimo. Stessa sorte per le esportazioni che potrebbero calare notevolmente. Se a questo aggiungiamo la frenata dei consumi interni comprendiamo come i tempi saranno duri per le piccole e medie imprese del nostro territorio. E ce ne sono già molte stremate. Gli anni di pandemia hanno provato duramente il nostro tessuto produttivo con molti imprenditori e imprenditrici, coloro che ce l’hanno fatta, che hanno dovuto attingere a tutti i risparmi di una vita per cercare di sopravvivere a due anni altalenanti. Proprio nel momento in cui speravano di poter tornare a una ritrovata normalità o quantomeno pensavano di poter tirare il fiato dopo essersi reinventati, ecco arrivare la nuova crisi. Prima rallentamenti nella fornitura di prodotti, poi aumenti dei prezzi e ora carenza di energia: condizioni sempre più estenuanti per le piccole e medie imprese”.
E lo Stato? “Purtroppo ancora una volta la politica appare in ritardo e in affanno. Speriamo di sbagliarci. In ogni caso, i nostri auguri e il nostro massimo sostegno a chi impresa la fa, sempre e in ogni circostanza”.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022