interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Andrea Pellegrinelli

Sindaco di Capriasca

Sindaco, lei si è sempre detto fiducioso sulla crescita economica di Capriasca. Al netto delle difficoltà legate al periodo pandemico, pensa ci siano ancora tali premesse per ben sperare?
“Parlare di crescita economica mi pare improprio. Al più parlerei di crescita del gettito fiscale. Infatti, le nostre attività economiche non sono quelle che generano grandi profitti: meno del 3% del nostro gettito è dovuto a persone giuridiche.

La stratificazione fiscale delle persone fisiche, inoltre, è costituita essenzialmente da redditi medio bassi, ma con situazioni lavorative piuttosto stabili. La variazione del nostro gettito dipende quindi essenzialmente dalla situazione economica esterna al Comune, e a quanto pare tutto sommato le conseguenze economiche della pandemia si stanno rilevando meno pesanti del temuto”.

Avete stanziato un fondo di 30mila franchi in sostegno ai profughi ucraini e messo a disposizione alloggi per loro. È soddisfatto della risposta della popolazione? In cifre, ad oggi, quanti profughi ha accolto Capriasca?
“Già in queste prime settimane di guerra sono una cinquantina (donne e bambini) e sono ospitati presso famiglie. La nostra gente ha risposto generosamente e ci aiuta in vari modi ad accogliere i profughi, anche contribuendo spontaneamente con offerte in denaro che vanno ad alimentare il fondo stanziato, utilizzato per rispondere alle prime necessità di queste persone che sono fuggite con pochissime cose. Sono edificato da questa risposta. Sono in particolare grato alle persone che, conoscendo il russo o l’ucraino, ci aiutano ad accogliere le persone al meglio”.

Siete parecchio attivi nella promozione e tutela dell’ambiente. Quanto è importante per il Municipio investire nelle nostre bellezze?
“In realtà la tutela del territorio e dell’ambiente dovrebbero essere una priorità per tutti i Comuni. Inoltre, siamo coscienti che queste bellezze delle quali siamo usufruttuari sono la nostra principale attrattiva, è quindi essenziale investire in esse”.

Ritiene che a livello imprenditoriale ci sia abbastanza interesse nella Capriasca o è un territorio da valorizzare ancora?
“Mi pare che molto si stia già muovendo nell’ottica dell’accoglienza e della promozione del territorio sia a livello sportivo che turistico. Certamente il nostro territorio non è adatto (e non ce ne rammarichiamo) ad attività produttive di tipo industriale. Grazie alla vicinanza con i centri urbani e alla facilità d’accesso sarebbe magari auspicabile un incremento di attività del terziario che non richiedono particolari infrastrutture, così da creare qualche posto di lavoro supplementare. Sono però cosciente che altri Comuni possono offrire una pressione fiscale nettamente minore…”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Monte Ceneri e Val Colla – maggio 2022