interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Bruno Storni
Consigliere nazionale PS
Onorevole Storni, si sta per chiudere un anno impegnativo, anche a livello politico. Quali sono state e quali saranno le sue priorità?
“Sono membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni, e supplente per la Commissione dell’educazione ricerca ma seguo da vicino anche le questioni energetiche. Di carne al fuoco ne abbiamo molta. Direi di molto importante e dibattuta durante quest’anno è diventata la politica energetica dopo che da una parte il nucleare francese è quasi dimezzato e le sanzioni contro la Russia hanno fatto salire il prezzo del gas alle stelle necessario per produrre l’elettricità che manca. Dallo scorso anno abbiamo la Legge Mantello per un approvvigionamento elettrico sicuro e rinnovabile, che dopo essere rimasta un anno in Commissione degli Stati ha di botto partorito la Legge urgente che dovrebbe spianare la strada al fotovoltaico alpino e all’innalzamento della Diga del Grimsel. Da aggiustare dopo la bocciatura popolare la questione Legge sui media, particolarmente importante per il nostro Cantone che arrischia di vedere la stampa scritta chiudere”.
Lei conosce bene la realtà imprenditoriale ticinese. Si fa abbastanza per gli imprenditori locali?
“Il problema del Ticino è la fuga di giovani che non trovano lavoro adeguato alle qualifiche e stipendi sufficienti per poter metter su famiglia, la sostituzione con manodopera di frontiera sta generando un grosso danno al nostro cantone. A vedere la costante crescita del numero di lavoratori frontalieri, ormai ben oltre i 70mila, sembrerebbe che l’economia gira più che bene, poi chiaramente non è per tutti così”.
Quale a suo avviso potrebbe essere un aiuto concreto agli imprenditori?
“La Svizzera ha il mercato del lavoro tra i più liberali al mondo, la burocrazia è bassa, le imposte pure ed è per questo che si insediano molte aziende dall’estero anche oltre Gottardo, dove gli stipendi sono ‘svizzeri’. Il sistema politico è stabile e reagisce rapidamente, esemplare la reazione dapprima del Consiglio Federale poi delle camere per i diversi aiuti all’economia nella crisi Covid, che ha permesso di limitare al minimo i licenziamenti e alle imprese di ripartire molto bene con i risultati che abbiamo visto nel 2021 in molti settori ma in particolare nell’industria delle macchine che esporta quasi tutto anche con franco forte”.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022