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Che elezioni ci aspettano?
Intervista a Daniel Ritzer, direttore LaRegione
Che elezioni ci aspettano?
“Probabilmente vivremo delle elezioni cantonali senza grandi sussulti. L’unica vera sfida di questo appuntamento elettorale si trova a destra, nella lista Lega-UDC, ovvero il tentativo di Piero Marchesi di prendere il posto dell’uscente Claudio Zali in Consiglio di Stato. Un dato non minore da seguire attentamente sarà il tasso di partecipazione al voto, Per quanto riguarda il Gran Consiglio, i risultati delle ultime votazioni cantonali fanno presupporre che la maggioranza borghese in parlamento non verrà messa in discussione”.
Quali sono/saranno i temi preponderanti della campagna elettorale?
“Ci sono alcuni temi caldi che stanno “tenendo banco” nell’agenda politica già da un po’ e che saranno sicuramente all’ordine del giorno: il risanamento delle finanze cantonali, il superamento dei livelli alla scuola media, la questione della cassa pensione dei dipendenti dello Stato, Sono questi gli argomenti principali del dibattito. Poi ci sono i macro temi: cambiamento climatico, approvvigionamento energetico, inflazione, invecchiamento della popolazione, la scarsa attrattività del Ticino per i giovani, ecc… Vedremo se e come i candidati riusciranno a esprimersi sulle grandi questioni. È più probabile che il dibattito resti incentrato sui temi locali”.
Si aspetta degli “scossoni” con le elezioni?
“Come detto, non veramente. L’unica incognita rimane la sfida Zali-Marchesi. L’entrata di Marina Carobbio al posto di Manuele Bertoli invece è piuttosto scontata. E non si intravede come in queste elezioni gli attuali equilibri del parlamento possano subire grossi cambiamenti”.
A suo avviso, la popolazione parteciperà maggiormente rispetto all’ultima volta?
“Purtroppo temo che la partecipazione al voto continuerà a calare. La politica fa molta fatica a rimanere “interessante” agli occhi dei cittadini, in particolare per i giovani. Questa è una tendenza in atto già da tempo e al momento non sembrano esserci segnali di un’inversione”.
Quali le principali differenze rispetto alle ultime elezioni?
“Nel 2019 il caso ‘Argo 1’ aveva condito la contesa elettorale, tant’è che alla fine per l’ex direttore del Dss Paolo Beltraminelli il verdetto delle urne fu inclemente. È vero poi che in questi ultimi quattro anni è successo di tutto e di più a livello mondiale (pandemia, guerra in Ucraina, ritorno dell’inflazione). Ma è difficile pensare che tali temi condizioneranno le preferenze dell’elettorato, un elettorato che sembra perlopiù fedele alla propria area politica di appartenenza. A livello di liste, quest’anno l’unica vera novità sarebbe l’alleanza rossoverde. Bisognerà poi vedere se tale unione alla fine risulterà favorevole o meno per il fronte progressista”.
Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023