interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Eolo Alberti
Sindaco di Bioggio
Bioggio e imprenditoria. Che legame vi lega?
“È un legame forte: da un lato perché dirigo un’azienda che occupa circa sessanta collaboratori e che ha sede a Bioggio. Poi perché Bioggio è un Comune in cui il tessuto economico aziendale è estremamente importante tanto da tradursi in un reale benessere per i nostri cittadini. Ho sempre cercato di coniugare imprenditorialità e crescita qualitativa dei servizi comunali, sperando di esserci riuscito. Ben inteso d’accordo con il Municipio e con l’amministrazione comunale”.
Quali sono le sue priorità da qui all’inizio dell’anno?
“Le priorità in questa particolare fase storica sono quelle di ogni singolo cittadino: evitare l’erosione del potere d’acquisto, garantire un approvvigionamento idrico ed energetico all’altezza delle aspettative dei nostri abitanti. Lo si può fare con un rigoroso controllo delle spese pubbliche e con l’individuazione di collaborazioni e nuovi insediamenti ad alto valore aggiunto. I preventivi del comune per il 2023 sono una priorità”.
Come si immagina Bioggio tra una decina di anni?
“Bioggio potrà recuperare il controllo del proprio territorio nella zona del piano grazie al progetto Tram-treno che speriamo vivamente possa avviarsi e concludersi in tempi brevi. Bioggio, quindi, me la immagino risparmiata dal traffico asfissiante che la sta soffocando, un Comune verde, ancor più vivibile e caratterizzato da un territorio ricucito e omogeneo”.
Di cosa ha bisogno oggi, secondo lei, la politica ticinese?
“Di visioni a lungo termine, di politici che mantengano strettissimi contatti con i cittadini e non siano arroccati in lontani uffici insonorizzati. Serve conoscere il territorio, la sua gente e le loro aspettative. Serve un disegno che sappia coniugare sviluppo economico e recupero della qualità di vita. Serve un Cantone in salute e politici che ben sappiano proiettarsi in avanti. Servono giovani ben formati, attenti alle loro esigenze e ai loro sogni. Serve una politica concreta e coraggiosa che sproni proprio questi stessi giovani ad occuparsi del nostro Ticino”.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Alto Luganese e Valle del Vedeggio – novembre 2022