interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

il Centro

Fiorenzo Dadò, Presidente Cantonale il Centro.

La soddisfa il mercato del lavoro in Ticino? Si può fare di più? Come?

“Il mercato del lavoro ticinese presenta una situazione complessivamente sana, salvo alcune distorsioni che si fanno particolarmente sentire in quanto regione di confine; mi riferisco al dumping salariale e alle difficoltà per alcuni cittadini domiciliati in Svizzera di negoziare condizioni lavorative vantaggiose. Si tratta di una problematica di difficile gestione che ha ricadute anche sulla capacità del nostro Cantone di trattenere a sud delle Alpi i giovani neolaureati in procinto di fare carriera e di creare una famiglia. A questo proposito, a più riprese nei mesi scorsi ho proposto anche ad altri partiti di intavolare un discorso sul tema della fuga di cervelli e sull’attrattività del Cantone, con la possibilità di avviare un gruppo di lavoro che si chinasse sul tema per definire la giusta strategia di intervento. Sarà necessario investire parecchie risorse, sull’esempio anche della vicina Penisola, per ridefinire il futuro della nostra regione”.

Cassa malati, problema o opportunità?

“La situazione è complessa, gli interessi in gioco sono molto alti e il progetto è pilotato a Berna. Il nostro Consigliere di Stato Raffaele De Rosa nel 2020 ha indirizzato all’Ufficio federale della sanità pubblica tre proposte che miravano a riorganizzare il sistema delle assicurazioni malattia in modo da fermare la costante corsa al rialzo dei premi. Purtroppo il nostro Cantone più di questo non può fare, è Berna che decide se, ed eventualmente in che modo, prendere in considerazione le iniziative giunte dal basso, ovvero dai Cantoni. Il nostro margine di intervento è quindi molto limitato. Ritengo che ogni situazione può trasformarsi in opportunità, ma dipende dal modo in cui viene affrontata”.

Quale il punto di forza del vostro partito?

“Il punto di forza del nostro Partito è senz’altro la capacità di mettere al centro la persona, nelle nostre scelte quotidiane e orientate al futuro. A guidare l’attività politica del Centro sono i valori del rispetto e della cura della persona, con una particolare attenzione ai più deboli. Lo Stato deve fornire aiuto e soluzioni puntuali a quelle persone che durante la propria vita attraversano un momento di difficoltà. Per poterlo fare, occorre avere uno Stato con finanze in buona salute, che sappia concentrare la propria spesa sull’essenziale, senza però un maniacale controllo delle finanze pubbliche. Il nostro Partito sa costruire ponti tra diverse posizioni, sa trovare delle soluzioni equilibrate nell’interesse del bene comune, secondo un compiuto spirito federalista che da sempre tiene unito la nostra nazione”.

Affrontate le elezioni con un chiaro obiettivo?

“Certo, il nostro obiettivo è quello di mantenere le posizioni ottenute, quindi riconfermare il nostro Consigliere di Stato nella persona di Raffaele De Rosa e i nostri 16 deputati in Gran Consiglio”.

Ecologia. Quali gli aspetti più importanti per voi?

“Certamente tra gli aspetti che più ci interessano c’è il sostegno alla produzione di energia pulita, come dimostrano i nostri numerosi atti parlamentari sul fotovoltaico, sull’idroelettrico e sul risparmio energetico. Importante per il Centro è non fare passi indietro, sostenendo come alcuni propongono una riattivazione degli impianti nucleari, ad oggi ancora particolarmente pericolosi. Ricordo a questo proposito che si deve alla nostra Consigliera federale Doris Leuthard la prima legge sul CO2 e soprattutto la progressiva uscita dall’energia nucleare, con la sospensione dell’attività dei vecchi impianti di Beznau e Mühleberg”.

Viabilità. Cosa occorre fare per un Ticino più scorrevole e fluido? Quali le criticità più importanti da risolvere?

“Per il trasporto pubblico il Gran Consiglio ha recentemente votato uno dei crediti più ingenti mai approvati sul tema, perciò il potenziamento della rete e con esso perlomeno un parziale miglioramento del traffico su strada è da attendersi. La tassa di collegamento, già applicata da molte aziende sul territorio, non è servita a ridurre nemmeno il transito delle numerose auto dei frontalieri che ogni giorno attraversano il confine per giungere in Ticino. Il nostro Partito ha recentemente ottenuto di ridurre le imposte di circolazione, tra le più care in Svizzera”.

Territorialità. Notate un aumento o una flessione di giovani appassionati alla politica? Nel caso, cosa bisognerebbe fare per avvicinarli?

“Mai come quest’anno i candidati al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato sono stati così tanti e tra questi numerosi giovani. Tra i nostri 90 al Gran Consiglio possiamo contarne addirittura 20 sotto la soglia dei 33 anni. Il movimento giovanile del nostro Partito a livello nazionale è in crescita, in particolare dopo il cambio di nome del Partito, oggi il Centro; un dato che fa ben sperare e che mi sembra si stia riflettendo anche sui numeri in Ticino”.

Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?

“In Ticino sarà importante rivedere le voci di spesa che interessano l’amministrazione pubblica, in modo da ridurle dove si può, senza intaccare la spesa per la sanità e la socialità. Non possiamo lasciare indietro i più deboli, esistono diversi settori dove certamente c’è margine per intervenire senza compromettere il benessere dei cittadini”.

Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023