interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Giada Borin

Campionessa ticinese e svizzera U18

Come ti sei avvicinata al lancio del disco?

“Mi sono avvicinata al lancio del disco un po’ per caso, ormai quasi due anni fa. Sono praticamente nata sul ghiaccio, ho praticato per nove anni pattinaggio artistico, smettendo di punto in bianco per dedicarmi al circo. Dopo questa parentesi, ho sentito la mancanza della competizione: allora ho cominciato a cercare uno sport che mi permettesse di far emergere la mia fisicità imponente, e così ho scelto l’atletica. Inizialmente ho provato un po’ tutte le discipline, poi la mia attuale allenatrice mi ha proposto di provare con i lanci. Quasi subito mi sono trovata a mio agio e ho raggiunto anche buoni risultati. Non mi sarei mai aspettata di competere a livelli piuttosto importanti in così poco tempo. Sono soddisfatta e orgogliosa dei risultati che ho raggiunto sino ad ora e continuo a lavorare duramente per migliorare le mie prestazioni”.

Campionessa ticinese e svizzera U18. Un bigliettino da visita guadagnato con sudore, fatica e passione…

“Come per ogni atleta che pratica sport a livello agonistico, i sacrifici fanno parte del gioco, ma finché c’è passione per ciò che si fa, le rinunce passano in secondo piano. Personalmente tengo moltissimo a quello che faccio, quindi sono felice della mia vita così com’è, anche se magari alle volte devo rinunciare a qualcosa che mi piacerebbe fare. Sin ora, tutti i sacrifici che ho fatto sono stati meno importanti paragonati alla passione che ho per il mio sport. Ci tengo ad aggiungere che spesso si pensa che a dover fare sacrifici sia solo l’atleta, invece attorno ad uno sportivo ci sono tante persone che devono fare delle rinunce”.

L’etichetta di promessa svizzera ti fa lavorare con pressione o è qualcosa a cui non pensi?

“Sinceramente questa è una domanda che non mi sono mai posta. Riuscire ad arrivare nello sport è sempre stato un mio grande sogno e diventare un’atleta di alto livello è sicuramente una delle mie ambizioni in questo momento. Sono consapevole di avere una predisposizione fisica favorevole alla mia disciplina, ma questo è solo un buon punto di partenza perché ho ancora una marea di cose da imparare. Quindi l’etichetta di promessa svizzera non direi che mi mette pressione, ma al contrario mi fa lavorare ancora più intensamente”.

Come è composta una tua giornata tipo?

“In settimana, la mia giornata tipo è piuttosto normale. Solitamente la maggior parte della giornata è dedicata alla scuola e seguo le lezioni normalmente fino alle 16:00. Finita scuola torno a casa, mi cambio e vado ad allenarmi per 2 ore e mezza. Nel week-end le mie giornate sono un po’ diverse: al sabato faccio due sessioni d’allenamento, mattino e pomeriggio, che spesso svolgo al centro sportivo di Tenero. La domenica invece ricarico le batterie”.

All’ASSPO sei l’unica lanciatrice…

“Esatto, in questo momento nella mia società sono l’unica lanciatrice, ma questo non significa che non possano aggiungersi altri lanciatori, anzi ne sarei molto felice. Spesso quando si sente parlare di atletica leggera, si pensa subito alla corsa; ma in realtà ci sono molte altre discipline come i salti, le gare multiple e naturalmente anche i lanci. Credo che questa sia proprio la bellezza di questo sport…”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Alto Mendrisiotto – marzo 2022