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I racconti di un tempo

Intervista a Giampiero Gianella, cancelliere di Stato dal 1993 al 2016

Quali sono i primi ricordi se pensa alle domeniche elettorali di una volta?

“Nei 38 anni di attività presso l’Amministrazione cantonale, prima come segretario di concetto dell’allora Dipartimento dell’Interno e dal 1993 al 2016 nella veste di Cancelliere dello Stato ho avuto l’opportunità di occuparmi in prima persona dei preparativi e delle operazioni di spoglio delle elezioni cantonali e comunali centralizzate a Bellinzona e federali nei Comuni, che hanno subito cambiamenti di impostazione e gestione con l’introduzione a partire dal 1979, a tappe, del vigente sistema informatizzato di ripresa, lettura delle schede e determinazione dei risultati. Mi resta in positivo, nel rispetto di esigenze organizzative, di sicurezza delle operazioni di spoglio e rispetto di ruolo e compiti svolti dai magistrati e funzionari e di consapevolezza della pressione esterna, il clima di lavoro sempre cordiale, collaborativo e simpatico. Il cambiamento si è avvertito con il passare degli anni nelle modalità e tempistica di comunicazione dei risultati.

Ricordo ancora con non celata emozione i tempi in cui i dati venivano esposti sui tabelloni sistemati nei corridoi di Palazzo per consentire ai cittadini di prendere visione dei risultati dei rispettivi Comuni, e la distribuzione ai rappresentanti dei media ed ai commentatori di radio e televisione incaricati di comunicarli nei servizi speciali destinati alle elezioni. Si avvertiva, se soltanto pensiamo agli odierni inarrivabili tassi di partecipazione, il generale interesse, la curiosità e la passione che caratterizzava, animava e coinvolgeva la domenica elettorale dei ticinesi”.

Quanto e come è cambiata la politica e il modo di fare politica in Ticino?

“Non dico nulla di nuovo affermando che molti fattori hanno contribuito a determinare un insano e pericoloso distacco del cittadino dalla politica. La facile critica verso la politica, con la tendenziale deresponsabilizzazione di chi è chiamato ad assumere ruoli e funzioni istituzionali, non favorisce un indispensabile recupero dell’importanza, dell’interesse e della consapevole partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. L’intensificazione di regole e procedure per salvaguardare l’ossequio, e ci mancherebbe, di principi e valori fondanti sul piano costituzionale e gli eccessi di democratizzazione nella gestione della cosa pubblica, condizionano di certo il recupero positivo di sane relazioni tra cittadini e istituzioni, di cui la politica deve farsi carico proponendo più semplificazioni, pragmatismo e buon senso; ma anche maggiore e più rapida condivisione di indirizzi e scelte”.

C’è un aneddoto particolare riguardante delle passate elezioni che vuole raccontare?

“Ricordo che in occasione di un’elezione federale di una trentina d’anni fa, con le operazioni di spoglio interamente manuali, verso le 16:30 del pomeriggio avevo chiesto ai collaboratori della Sezione degli Enti locali di verificare presso i Comuni del rispettivo circondario la situazione delle operazioni ed eventuali problemi. In un Comune della Valle di Muggio a quell’ora non era ancora iniziato lo spoglio. I tentativi di raggiungere il segretario (responsabile di due Comuni) ed il Sindaco risultarono invani.Un’ora più tardi finalmente fu raggiunto il segretario. Alla mia richiesta di spiegazioni sul motivo del ritardo mi spiegò che da buon tifoso del Football Club Lugano, dopo essersi occupato dello  spoglio del primo Comune, si era recato a Cornaredo per seguire la partita di calcio, brindato alla vittoria, e che si accingeva alle operazioni di spoglio del secondo Comune.

Per motivi di sicurezza… nel frattempo avevo deciso di inviare sul posto due Ispettori dei Comuni, e a seguire una reprimenda all’attenzione del Municipio e del funzionario interessato”.

Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023