interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Gianluca Colombo
Decano USI
Continuate a investire nelle conoscenze e nel capitale umano
Gianluca, in cosa consiste – in sintesi – la sua attività all’USI a favore dell’imprenditoria ticinese?
“La mia attività s’inquadra nell’ambito della cosiddetta terza missione dell’Università, che consiste nel sostegno delle comunità di riferimento dell’USI. Si tratta soprattutto di attività di formazione continua e di trasferimento di conoscenze. Nello specifico, per quanto mi riguarda, l’impegno si articola su tre aree:
- Come direttore dell’Executive MBA (USI), contribuisco alla formazione di imprenditori e quadri delle imprese, ticinesi, svizzere ed internazionali. I nostri studenti provengono per un 25-30% dal Ticino, per un 15-20% dall’Italia e per il rimanente 50% da vari Paesi europei.
- Come fondatore dell’associazione delle imprese familiari ticinesi (AIF-TI), promuovo il movimento delle imprese familiari nel nostro Cantone. L’USI collabora con AIF-Ticino in attività di condivisione delle conoscenze tra imprenditori di famiglia di varie generazioni, in attività di networking e di comunicazione verso l’opinione pubblica.
- Partecipo inoltre alla formazione degli startup nell’ambito del programma che Swiss Innovation svolge in collaborazione con l’USI”.
Qual è la sua radiografia del mondo imprenditoriale ticinese? Cosa manca per compiere “il salto di qualità”?
“È un mondo vivace e aperto alle innovazioni. Questo vale soprattutto per i settori che operano sui mercati internazionali (meccanico, chimico, farmaceutico, ecc.). Il Ticino è da anni impegnato nell’innovazione ed è attivo nel sostegno degli startup, approfittando delle relazioni con Zurigo e Milano. Il salto di qualità e le sfide riguardano soprattutto il commercio ed i servizi che operano soprattutto nei mercati locali. Qui vi è un grande bisogno di fare rete e di superare i particolarismi”.
Come stanno reagendo le imprese a questo periodo problematico?
“Ho notato una grande resilienza delle imprese familiari, analogamente a quanto accaduto durante la crisi finanziaria del 2008 e quella del COVID. Decisamente la proprietà familiare multi-generazionale è un asset importantissimo per la società e l’economia del Cantone. Più fragili mi sembrano le startup e le imprese internazionali, sia perché sono meno capitalizzate, sia perché hanno spesso obiettivi di breve periodo”.
Ha un messaggio particolare da lanciare agli imprenditori e alle aziende nostrane?
“Un messaggio positivo. Mantenere la rotta senza farsi troppo condizionare dalla situazione contingente, grave, ma passeggera. Continuare a investire nelle conoscenze e nel capitale umano. Per finire, ricorderei che anche nel mezzo delle crisi più gravi ci sono sempre eccellenti opportunità per chi ha il coraggio d’investire”.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022