interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Giorgio Fonio

“Una settimana lavorativa di quattro giorni è possibile anche in Ticino“

Giorgio, settimana lavorativa di 4 giorni. Possibile o meno in Ticino e perché?
“Certo che è possibile anche in Ticino. Ma sarà fondamentale che la tematica venga affrontata anche a livello federale. Questa modifica necessita di un cambio culturale importante e sono cosciente che il nostro Paese fa fatica ad accettare questi cambiamenti. Lo abbiamo visto con il congedo paternità dove, nonostante il controprogetto, quasi il 40% dei votanti si è opposto alla sua entrata in vigore”

Quali sarebbero i benefici per imprese e dipendenti?
“I benefici sono stati illustrati nelle nazioni in cui si è proceduto a questo esperimento, in particolare in Islanda. La riduzione della durata lavorativa settimanale, ha portato grandi benefici sia alle imprese che ai dipendenti. Questo perché i risultati dello studio hanno dimostrato che con la riduzione dell’attività lavorativa, i dipendenti si sono detti più felici e ad aumentare è stata la produttività”.

Da sempre in lotta contro il dumping salariale, quale la radiografia del Ticino in questo campo?
“Una radiografia che mi preoccupa. Il nostro tessuto sociale è composto da imprenditori e settori lungimiranti che riconoscono il valore della contrattazione collettiva ma anche da altri che preferiscono speculare sulle spalle dei lavoratori, approfittando della vicinanza con l’Italia, trovando profili interessanti a salari indecenti”.

Mancano i supporti agli imprenditori nel nostro Cantone?
“La pandemia ha confermato la validità del nostro sistema, garantendo in tempi rapidissimi i necessari aiuti all’economia allo scopo di ridurre al minimo i disagi. Penso ad esempio alla facilità dell’accesso ai crediti covid piuttosto che allo strumento dell’orario ridotto che è stato ampiamente utilizzato e che ha permesso di salvaguardare i posti di lavoro”.

Chiasso cosa deve fare invece per rilanciarsi dal punto di vista attrattivo?
“La cittadina in cui abito ha vissuto per anni i grandi vantaggi dell’essere una cittadina di confine. Purtroppo, negli ultimi periodi, in particolare con l’indebolimento della piazza finanziaria, ha perso velocità e si è ritrovata a navigare in un contesto di profonda incertezza. Ritengo che allo stato attuale, Chiasso debba insistere nel profilarsi come cittadina a misura di famiglia, creando le condizioni quadro affinché si riesca ad invertire il continuo calo demografico e diventando interessante per nuove realtà imprenditoriali che portino un reale valore aggiunto al territorio”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Basso Mendrisiotto – luglio 2022