interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Henrik Bang

Politico e Direttore Parco Val Calanca

Henrik, in questi ultimi anni il popolo ticinese ha riscoperto i valori della montagna. È d’accordo? Se sì, perché secondo lei?
“Sì sono d’accordo con quest’affermazione. In particolare, negli ultimi 2 anni a causa delle restrizioni il Ticinese ha riscoperto la montagna apprezzandone le bellezze. Proprio la bellezza e la semplicità del nostro paesaggio hanno permesso ai ticinesi di fidelizzarsi al “prodotto” montagna. Le torride temperature estive dell’estate 2022 non hanno fatto altro che incentivare la ricerca di frescura. Inoltre, dietro ai boom di presenze nelle località di montagna durante l’estate 2022 appena conclusa ci sarebbe la generazione Z. Come evidenziato da un articolo della NZZ che afferma: «sempre più giovani si allacciano le scarpe da trekking». E in effetti l’impennata di escursionisti, amanti delle passeggiate all’aria aperta viene oggi confermata nuovamente dall’exploit fatto registrare, nel periodo maggio-ottobre, dagli impianti di risalita elvetici (fatturato +27%; & affluenza +18%). L’identikit del nuovo appassionato di montagna ed escursioni? Ci aiuta nuovamente a capirlo l’approfondimento di NZZ che lo ritrae come giovane, 20enne (max 35enne), dedito a un’occupazione lavorativa flessiva – l’home office per intenderci – e non più prettamente solo di sesso maschile, come del resto evidenziato dall’incremento delle vendite di attrezzature e outfit da donna per escursionismo. Ma a spiegare il fenomeno della riscoperta della montagna da parte dei giovani e giovanissimi sarebbe anche la possibilità per chi, dedito al lavoro da casa, non riesce ormai quasi più a ritagliarsi un momento “offline” tutto per sé. Ad accomunare i giovani della generazione Z sarebbe proprio il desiderio di libertà e tempo libero”.

Si aspetta dei cambiamenti dalla politica ticinese con le elezioni cantonali del prossimo anno?
“Un solo Consigliere di Stato, e più precisamente Manuele Bertoli, non si ripresenta. Mi aspetto una stabilità nell’attribuzione dei seggi anche perché sia il Plrt, sia la lista rosso-verde non hanno manifestato concreti obiettivi di raddoppio. Con la candidatura di Marina Carobbio mi aspetto una sua entrata in governo al posto dell’u­scente Bertoli”.

Cosa rappresenta per lei la Val Calanca?
“Il crescente numero di parchi in Svizzera, la molteplicità di progetti in relazione ad uno sviluppo economico sostenibile e innovativo, nonché i primi studi sul valore aggiunto dei parchi svizzeri, dimostrano chiaramente il potenziale offerto dai parchi naturali. L’istituzione di un parco, oltre a fornire nuovi impulsi alla regione per uno sviluppo in sintonia con la natura, favorisce nuove possibilità di rafforzare e potenziare offerte turistiche esistenti, di crearne di nuove anche soprattutto in combinazione con offerte formative riguardanti l’importanza di uno sviluppo sostenibile. In questo contesto il coinvolgimento del settore agricolo assume un ruolo importante. Si suppone che per la Val Calanca con un parco si creerebbero nuove dinamiche per la realizzazione di progetti sovracomunali, specialmente in ambito agricolo (nuovi progetti concernenti l’agriturismo e gli alpeggi), artigianale e turistico/didattico. Diversi esempi in Svizzera e a livello internazionale dimostrano che i parchi servono in particolare anche come piattaforme per favorire lo sviluppo economico tramite progetti innovativi, buone collaborazioni e nuove strutture.

Il progetto Parco Val Calanca potrebbe assumere in tal senso la funzione di catalizzatore (enabler) per lo sviluppo regionale e assumere il ruolo di piattaforma per la coordinazione di attività e la cooperazione tra attori, che finora in valle sono poco presenti.

Personalmente la Val calanca rappresenta una bellissima valle che è un po’ il mio datore di lavoro a cui mi sono affezionato. Una Valle bellissima, poco conosciuta, e poco distante dal Canton Ticino, che merita di essere visitata, e vissuta”.

Come giudica lo stato di salute delle PMI ticinesi?
“La crisi internazionale, i costi delle materie prime, le difficoltà delle catene di approvvigionamento e non da ultimo il rincaro energetico ha messo sotto pressione tutte le PMI ticinesi. Reputo che al momento la situazione è seria e difficile per la maggior parte delle aziende. Confido comunque nelle capacità degli imprenditori e dei loro dirigenti per superare questo momentaccio.

Auguro a tutte di farcela anche se per alcune sarà molto difficile e un aumento di fallimenti non mi sorprenderebbe”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Bellinzona, Valle Morobbia e Gambarogno
– dicembre 2022