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La nuova Chiesa di San Vincenzo a Cresciano
Tra restauro e reperti
Ci sono voluti oltre cinque anni e un investimento di oltre mezzo milione di franchi, ma i lavori di restauro alla Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo a Cresciano sono terminati nel mese di settembre. Durante le operazioni di restauro – lo vedremo più avanti – non sono mancate le sorprese con ritrovamenti d’epoca. Il restauro ha permesso di portare alla luce alcuni affreschi appartenenti alla chiesa antecedente.
Il presidente del Consiglio parrocchiale Gregorio Genini ha parlato a La Regione. “Parliamo di un’esperienza molto arricchente, anche grazie alla possibilità di consultare l’archivio parrocchiale nell’ambito delle ricerche storiche in vista della ristruttuarazione della chiesa. Fino agli Anni ’50, le pareti erano decorate con affreschi risalenti al XVI secolo e che in seguito sono stati poi ricoperti di bianco e nascosti. Dopo aver effettuato delle analisi, è emerso che le pitture erano ancora in buono stato e, quindi, abbiamo deciso di ripristinarle”. In buona sostanza, “la chiesa di San Vincenzo a Cresciano è completamente cambiata, oltre ad aver assunto un valore importante a livello visivo e artistico”.
Reperti archeologici
Lo abbiamo detto. Durante i lavori – nel marzo del 2020-, sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici che hanno fatto discutere e suscitato curiosità nella popolazione. Nella fattispecie, sono stati trovati frammenti di muri affrescati e una tomba contenente uno scheletro di una donna, soprannominata ‘Vincenzina’ in onore del santo patrono della chiesa. La scoperta è stata compiuta nei primi giorni dopo lo start dei lavori. Dalle informazioni emerse si è scoperto che lo scheletro ritrovato apparteneva a una donna di età tra i 20 e i 25 anni.
Il nome “Vincenzina” è stato deciso dal Consiglio parrocchiale. “Era posizionata sotto l’altare maggiore, rivolta verso il sorgere del sole”, dichiarò Claudia Regazzoni – segretaria della Parrocchia di Cresciano – al quotidiano bellinzonese. La popolazione locale ha avuto la possibilità di visitare di persona gli scavi e osservare delle fotografie dei reperti trovati durante i lavori.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Riviera e Mesolcina – dicembre 2022