interviste

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Marco Balerna

Sindaco di Lamone

Sindaco, come giudica il 2022 di Lamone?
“Il 2022 è un anno dalle differenti sfaccettature per il Comune di Lamone.
Da una parte le turbolenze della Pandemia e della guerra hanno avuto un notevole influsso, sia dal profilo umano, sia dal profilo finanziario, con conseguenze che purtroppo non hanno ancora manifestato tutti i loro effetti. Dall’altra è un anno storico per l’avvio dei lavori d’esecuzione della nuova Scuola dell’infanzia. Un’opera importante al centro del paese, dal costo non indifferente, che non solo doterà Lamone di una nuova e moderna struttura, ma imporrà un nuovo assetto del comparto in cui si situa, regalando alla comunità un nuovo parco comunale di indubbia qualità”.

Quali sono state le sue priorità a livello politico?
“La priorità è stata sicuramente l’avvio dei lavori per la realizzazione della scuola dell’infanzia, progetto che monopolizzerà le nostre risorse per i prossimi due anni”.

Che rapporto ha Lamone con gli imprenditori?
“Lamone è grato agli imprenditori che, grazie ai loro investimenti, sia nelle infrastrutture, sia nelle loro attività, garantiscono il necessario afflusso finanziario e soprattutto contribuiscono a migliorare l’estetica del paese con importanti costruzioni e ristrutturazioni”.

Lei è anche responsabile risorse umane dell’AET. Come il Comune si appresta a vivere un’eventuale crisi energetica?
“Purtroppo, il margine di manovra dei Comuni nella prospettata crisi energetica è molto limitato. Non potendo agire direttamente sulle tariffe, l’unica via è quella dell’ottimizzazione dei consumi e dell’efficienza energetica dei nostri stabili. Recentemente abbiamo iniziato a ristrutturare gli edifici comunali in quest’ottica e intendiamo continuare su questa via, anche per dare l’esempio ai nostri concittadini. Abbiamo anche voluto sensibilizzare la nostra azienda distributrice di elettricità in modo che valuti, una volta conosciute le risultanze dell’esercizio 2023, di soprassedere a un eventuale utile a favore di un ristorno agli utenti: sarebbe difficilmente comprensibile che un’azienda a capitale pubblico aumenti le tariffe a tutti gli utenti e poi incassi milioni (si parla di 50-60 milioni) in un periodo così difficile per la popolazione.

Sul fronte di un eventuale manco di energia abbiamo ugualmente un margine di azione ristretto. La preoccupazione maggiore rimane l’erogazione di acqua potabile, dipendente dalla corrente elettrica per il pompaggio al nostro bacino di accumulazione. Abbiamo modificato i programmi in modo tale da garantire il pieno accumulo costante e avere una certa autonomia in caso di interruzione di corrente”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Alto Luganese e Valle del Vedeggio – novembre 2022