interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Marco Noi

Svizzera e sostenibilità, come siamo messi a suo avviso?

“Tendenzialmente è vero che la Svizzera sta riducendo (anche se non come vorremmo noi Verdi) la sua impronta ecologica all’interno del Paese, ma – come ammettono gli stessi uffici federali – il nostro Paese sta nel contempo aumentando massicciamente l’impronta all’estero. In altre parole sposta i propri carichi ambientali in altri Paesi, diminuendo così quelli sul proprio territorio. Chi vuole evitare che la Svizzera si impegni per davvero, dice sempre volentieri che il nostro Paese produce solo lo 0.1% delle emissioni mondiali, facendo apparire ininfluenti le nostre emissioni. Tuttavia viene però nascosto il fatto che computando le emissioni conseguite in Svizzera e all’estero per tutti i beni e servizi che noi consumiamo, la classifica cambia radicalmente e il nostro Paese diventa un peso massimo. Questo è solo un piccolo esempio di come l’informazione viene fuorviata. Così succede anche per gli altri carichi ambientali (perdita di biodiversità, di suolo verde, …), sociali (perdita di potere salariale e contrattuale di ampie fasce della popolazione) ed economici (distribuzione iniqua di rendite e debiti) che determinano la sostenibilità”.

E il Ticino?
In Ticino la situazione non è molto differente. Nel nostro Cantone si parla molto di sostenibilità e di responsabilità sociale e ambientale delle imprese, ma poi quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, casca purtroppo l’asino. Il fatto che incentivi finanziari e/o fiscali per la sostenibilità vengano ancora bocciati dalla maggioranza politica è una chiara indicazione di come la sostenibilità venga buona solo per scopi di marketing economico e/o politico e non sia un obiettivo per il quale valga la pena spendere le proprie fatiche.

Quali sono i passi che deve intraprendere la nostra Nazione?
Non credo che sia solo la Svizzera a dover cambiare marcia, perché i problemi sopra descritti appartengono a quasi tutte le nazioni che partecipano a questa sfrenata competizione economica. Tuttavia la Svizzera non ha alcuna scusa per non intraprendere la strada della sostenibilità. Ha il know-how tecnologico ed ha i soldi. Il problema è vedere come tutti possano permettersi di contribuire a questa vera e propria impresa epocale, ovvero adottare uno stile di vita sostenibile.

L’economia svizzera quanto e come contribuisce allo sviluppo sostenibile?
Duole dover fare questo discorso, ma l’economia o almeno la maggioranza che conta minimizza il problema e non contribuisce seriamente a trovare delle soluzioni comuni. Basta leggere la posizione dell’USAM, in prima fila ad affossare la revisione sulla Legge del CO2, per capire come pensa e agisce attualmente l’economia. Nessuno sta dicendo che non sia un compito difficile rendere sostenibile la nostra economia, ma nascondere la sporcizia sotto lo zerbino e magari lo zerbino di altri, non appare una grande soluzione.

In un suo articolo ha detto che la Svizzera deve decidere se continuare a giocare a ‘nascondino’. Cosa intendeva?
Proprio quello che ho detto prima. La Svizzera, in particolare i politici ed i rappresentanti dell’economia devono decidere se continuare a nascondersi sottraendosi alle proprie responsabilità oppure cercare soluzioni praticabili. Troppo facile continuare a dire che l’economia produce la ricchezza del Paese, senza anche ricordare che l’economia produce anche la sporcizia. A meno che anche per questo si voglia incolpare lo Stato …

Pubblicazione articolo: INFOpmi Ecologico – settembre 2022