interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Marco Romano

Co-Presidente ASPASI, Consigliere nazionale

Il futuro dell’aeroporto di Lugano-Agno è stato, e sarà nei mesi e anni a venire, tra gli argomenti più discussi in Ticino. Quale destino attende lo scalo ticinese? E con quali prospettive? Di questi ed altri temi ne abbiamo parlato con Marco Romano, co-presidente dell’Associazione Passeggeri e aeroporti della Svizzera Italiana (ASPASI), nonché Consigliere nazionale.

Marco, che futuro intravede per lo scalo ticinese di Lugano-Agno?


“Un funzionale aeroporto regionale come ve ne sono molti altri lungo la cresta alpina e in tutte le regioni della Svizzera. Una struttura moderna e snella, utile all’aviazione privata, ad un collegamento quotidiano almeno verso Ginevra (oggi irraggiungibile in una giornata, uno scandalo!), alle scuole di volo, alla Rega e all’esercito. A Lugano decolla poi già anche un aereo elettrico, il “domani” dell’aviazione”.

Meglio una gestione pubblica o privata? Il nuovo Consorzio soddisfa le richieste di Aspasi?


“La struttura deve rimanere di proprietà pubblica, ma la gestione – pensando soprattutto agli investimenti necessari – deve passare in mano a privati; quali siano i migliori deve essere valutato da specialisti. Di fatto, da troppi anni le vicende legate allo scalo sono determinate da diatribe prettamente politiche, fallimenti e ritardi. Data l’attuale situazione, è quantomai opportuno che la politica si impegni per trovare una soluzione per l’attribuzione di un mandato di gestione sul medio-lungo periodo. Gli interessati non mancano. Ora la capacità progettuale e di investimento dell’aeroporto sono troppe limitate”.

Cos’ha lo scalo di Lugano-Agno ancora non sfruttato a suo avviso?


“Vi sono molteplici attività private collaterali all’aviazione che potrebbero generare indotti e impieghi ad alto valore aggiunto. La struttura è vetusta e non vi sono reali prospettive per gli investimenti urgentemente necessari. Gli scontri politici dell’ultimo decennio hanno creato un grave danno di immagine. La politica deve uscire dalla gestione e la dinamica positiva attualmente in corso ne risulterà solo rafforzata”.

Si parla di 5-7 anni prima di qualche concreta novità. Un lasso di tempo che…


“Che è troppo lungo. Il Municipio di Lugano deve decidere prima che sia troppo tardi. È vero, attualmente la struttura gira, ma si sta investendo poco e il tutto invecchia. In aggiunta urge una soluzione per collegare Lugano a Ginevra, il Ticino in treno e automobile è troppo lontano dalla Romandia, una realtà con un potenziale per la nostra regione”.

Viazione e passeggeri. I ticinesi prediligono l’Italia? Perché?


“Lugano non è in concorrenza con l’Italia. Sono realtà differenti e complementari. La famiglia che va al mare o a visitare una città europea partirà sempre dagli scali del nord Italia. Su Lugano si muove un’altra tipologia di clientela e altre attività, con un alto potenziale per il sistema-Ticino”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Malcantone – febbraio 2022