interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Marina Carobbio
Consigliera agli Stati PS
Onorevole Signora Carobbio, si sta per chiudere un anno impegnativo, anche a livello politico. Quali sono state e quali saranno le priorità?
“Certamente l’inflazione e l’aumento dei premi di cassa malati che mettono sotto pressione il potere d’acquisto delle famiglie, così come anche l’aumento dei prezzi dell’energia che crea serie difficoltà alle piccole medie imprese (PMI). Ecco perché sono necessarie delle misure urgenti sia a livello federale che cantonale. È quanto abbiamo proposto lo scorso autunno con il documento che abbiamo presentato come PS Ticino nel quale formuliamo le misure concrete. Alcune di queste sono già al vaglio del Parlamento federale, come quella per un aiuto urgente per il 2023 per la riduzione dei premi di cassa malati.
È pure necessario contrastare il cambiamento climatico con misure volte a ridurre rapidamente le emissioni di CO2. Ad esempio investendo maggiormente nella mobilità pubblica per diminuire il traffico motorizzato e anche favorendo il risanamento energetico degli edifici e l’installazione di pannelli solari sui nuovi edifici così come deciso in settembre dall’Assemblea federale tramite il controprogetto all’iniziativa per i ghiacciai. La riconversione energetica e l’economia circolare permettono di creare posti di lavoro e frenare, nel caso del Ticino, l’esodo di giovani verso il resto della Svizzera. Parlare di lavoro vuol dire anche parlare di salari dignitosi e della necessità di investire nella formazione. La crisi climatica e le crescenti disuguaglianze sociali ed economiche sono delle vere e proprie emergenze che se non saranno affrontate avranno importanti conseguenze anche per l’economia locale”.
Dopo la pandemia, a Berna avete l’impressione che il Ticino abbia più ‘peso’? “Durante la pandemia il Ticino è stato coeso nel difendere gli interessi della popolazione e delle PMI toccate dalla crisi sanitaria e dalle misure necessarie per tutelare la salute della popolazione. Governo e Deputazione ticinese alle Camere federali hanno portato avanti, assieme, rivendicazioni importanti come la cosiddetta “finestra di crisi “, che ha garantito al nostro Cantone aiuti economici a seguito dell’adozione di misure più restrittive del resto della Svizzera. Nel 2020 ero Presidente della Deputazione e ho lavorato a stretto contatto con l’allora Presidente del Governo ticinese, Christian Vitta, per portare avanti questa e altre rivendicazioni presso le autorità federali al fine di affrontare nel modo migliore possibile i problemi legati alla pandemia. Un bell’esempio di come, in certi momenti, si devono superare gli steccati ideologici in nome dell’interesse generale. Sono dell’opinione che quando si sa ben argomentare basandosi su fatti e dati concreti si possono muovere le cose anche a Berna. Ammetto però che non è sempre facile far capire oltre Gottardo la realtà difficile del nostro Cantone ma anche le opportunità. Penso ad esempio agli sviluppi nell’ambito della ricerca biomedica, poco conosciuti oltralpe. Avere peso per me significa questo: far capire la situazione, il problema e proporre delle soluzioni”.
Quale è la sua radiografia delle PMI in Ticino? Si fa abbastanza per gli imprenditori locali?
“Proprio la pandemia ha mostrato che se c’è la volontà politica si possono fornire degli aiuti urgenti per aiutare le PMI in difficoltà. Andrebbe fatto anche oggi per aiutare gli imprenditori locali messi in difficoltà dall’aumento dei costi dell’energia, evitando però cavilli burocratici estenuanti per molte piccole aziende. Una delle misure di sostegno concreto alle PMI in difficoltà e che sono costrette a ridurre le loro attività, è di concedere loro degli aiuti che potrebbe essere finanziati tramite la creazione di un fondo finanziato dalle grandi aziende del settore energetico che stanno registrando enormi profitti.
Sempre durante la pandemia, è stata significativa l’estensione delle indennità di perdita di guadagno agli indipendenti, decisa dal Parlamento federale. Una misura che non dovrebbe essere solo temporanea ma che dovrebbe portare a una revisione duratura delle assicurazioni sociali per garantire l’accesso alla rete di protezione sociale a chi ha delle piccole attività indipendenti nel commercio e nell’artigianato e a chi lavora nel settore della cultura e dello spettacolo. Ritengo che sia molto importante sostenere in modo particolare le PMI socialmente e ambientalmente.
Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022