interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Partito Comunista

Massimiliano Ay, segretario politico.

La soddisfa il mercato del lavoro in Ticino?  Si può fare di più? Come?

“Ovviamente non ci soddisfa! Non solo i salari diminuiscono in rapporto al costo della vita, ma la libera circolazione con l’UE sta fomentando una terribile guerra fra poveri. In questo contesto abbiamo dovuto constatare fenomeni per aggirare il salario minimo (vedi TiSin), delocalizzazioni, abusi nei confronti dei lavoratori come nel settore dei corrieri (Divoora, DPD), ecc. Lo Stato, nel nome della pretesa libertà di commercio, si volta dall’altra parte quando invece dovrebbe promuovere un intervento programmatore in economia e un maggiore controllo delle condizioni di lavoro nelle imprese. Il nostro movimento giovanile ha recentemente consegnato una petizione al Consiglio di Stato che affronta la piaga del precariato e in tal senso occorre ad esempio abolire gli stage non pagati e limitare il ricorso al lavoro interinale almeno negli appalti pubblici”.

Cassa malati, problema o opportunità?

“Un problema! Indignarsi al momento dell’aumento dei premi di cassa malati però non basta, ci vuole il coraggio politico di superare la giungla delle assicurazioni private che fanno profitti sulle spalle dei pazienti. Ribadiamo la necessità di agire sulle cause e non solo sugli effetti: occorre istituire una cassa malati unica, pubblica e con i premi proporzionali a reddito e sostanza”.

Quale il punto di forza del vostro partito?

“I tantissimi giovani che animano il Partito Comunista. Non è giovanilismo: da noi i giovani devono fare gavetta e dimostrare maturità politica perché siamo un partito che insiste sulla formazione e sulla coerenza (ad esempio fra politica estera e locale) e non accetta né sparate né individualismi. E ciò si collega con il nostro metodo di lavoro rigoroso che ci viene dalla tradizione del Partito del Lavoro di Pietro Monetti che fin dal 1944 ha partecipato in modo costruttivo al dibattito democratico. Un punto di forza è il fatto di essere una forza di opposizione propositiva e non urlata, nonché con una sua credibilità che ci permette di essere ascoltati”.

Affrontate le elezioni con un chiaro obiettivo?

“Sì, il nostro obiettivo è riuscire a mantenere i due seggi e quindi consolidare la presenza comunista in Gran Consiglio. Crediamo di esserci impegnati e infatti, sul centinaio di atti parlamentari presentati, alcuni siamo pure riusciti a portarli a casa: l’introduzione della sovranità alimentare nella Costituzione, l’abolizione del numerus clausus al “corso passerella” che consente agli apprendisti di continuare gli studi, ecc. Anche l’obbligo formativo fino ai 18 anni parte da una nostra proposta, ecc. Il voto al PC è quindi un voto utile”.

Ecologia. Quali gli aspetti più importanti per voi?

“Anzitutto non esiste ecologia senza rispetto per gli allevatori e i contadini, i lavoratori della terra, che si sporcano le mani per garantire il nostro approvvigionamento alimentare. Ecco perché il Partito Comunista – unico a sinistra! – ad esempio vuole un contenimento del lupo e ha proposto e ottenuto degli aiuti per i viticoltori. In secondo luogo è fondamentale che la transizione ecologica non venga fatta pagare ai lavoratori e ai ceti popolari, come voleva invece la riforma della Legge sul CO2 anche da noi osteggiata”.

Viabilità. Cosa occorre fare per un Ticino più scorrevole e fluido? Quali le criticità più importanti da risolvere?

“Iniziamo col dire che progetti come il PoLuMe sono inaccettabili perché aumentano il traffico e deturpano il territorio. Noi vogliamo una mobilità sostenibile, con una maggiore integrazione tra mezzi pubblici e privati, a partire da un’estensione delle piste ciclabili, accessibilità a car-sharing, park&ride e mezzi elettrici condivisi. In quest’ottica la Gioventù Comunista rivendica da anni i trasporti pubblici gratuiti per studenti, apprendisti e persone con la complementare AVS. Auspichiamo inoltre che si favorisca il trasporto pubblico nelle regioni più discoste attraverso un potenziamento delle linee e, se necessario, anche con un servizio complementare di bus su chiamata”.

Territorialità. Notate un aumento o una flessione di giovani appassionati alla politica? Nel caso, cosa bisognerebbe fare per avvicinarli?

“Siamo il partito più giovane in assoluto e non riscontriamo tali flessioni, ma certamente il carico di lavoro e di studio aumenta e non aiuta a fare politica in modo serio. Ovviamente anche una società sempre più consumistica e individualista non rende allettante l’impegno e la costanza in politica, soprattutto in partiti di opposizione che non garantiscono tornaconti personali! Oltre a ciò il clima di antipolitica alimentato da alcuni gruppi non favorisce certo un sano coinvolgimento nel dibattito democratico del Paese”.

Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?

“Bisogna abolire i vincoli di bilancio che impediscono allo Stato di realizzare i necessari investimenti. Accanto a ciò il PC auspica che si renda progressiva sia l’imposta sul capitale sia quella sugli utili delle persone giuridiche. Da anni poi diciamo che ci vuole l’istituzione di un moltiplicatore comunale unico”.

Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023