interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Michela Pfyffer von Altishofen

Direttrice Clinica Sant’Anna

Direttrice, che anno è stato finora il 2022 per la Clinica Sant’Anna?
Il 2022 è stato finora un anno molto interessante in cui, non solo siamo tornati ad una relativa normalità rispetto al rischio epidemiologico, ma abbiamo avuto la possibilità di realizzare progetti interessanti offrendo così un valore aggiunto al territorio. L’arrivo di nuovi medici, il rafforzamento del nostro centro di senologia, la crescita della nostra maternità – nonostante il calo di natalità nel nostro Cantone – il potenziamento della chirurgia e lo sviluppo della medicina interna dimostrano quanto le scelte strategiche effettuate negli ultimi anni siano state accurate e lungimiranti. Tutto questo è motivo di grande soddisfazione, perché è un’ulteriore conferma del fatto che la qualità delle nostre prestazioni viene riconosciuta sia dalla comunità medica che dai numerosi pazienti. Ma oltre alla soddisfazione del momento, quello a cui stiamo assistendo, ovvero l’importante  potenziamento della Clinica sul territorio, è stimolo per continuare ad investire in nuovi progetti: primo fra tutti il rinnovo delle “sale parto” e altri ancora per il 2023 che ci permetteranno di sviluppare nuove competenze nel nuovo assetto pianificatorio.

Quali saranno le priorità per il prossimo futuro?
La priorità è una sola ed è la stessa da ormai 100 anni: offrire le migliori cure possibili ai pazienti ticinesi ma non solo. La parola cura si intende nel suo senso più largo del termine: non solo al livello tecnico ma anche a livello umano, non solo nel gesto medico ma anche nell’accoglienza e nella presa a carico dell’insieme dei bisogni di chi ci affida la propria salute. Come detto, questa priorità è assoluta, non cambia e la ricordiamo in ogni momento. Quello che invece cambia è il contesto, con lo sviluppo di nuove terapie, di nuove tecnologie e di nuovi strumenti diagnostici; con dei vincoli economici e sociali sempre più presenti; con delle nuove esigenze da parte dei pazienti che hanno sviluppato una percezione della propria salute estremamente diversa di alcuni anni fa e delle aspettative di vita in buona salute molto più alte. Tutto ciò richiede continuamente da parte nostra una grande capacità di adattamento, una profonda empatia e tanta creatività nella concezione e nella definizione della nostra strategia per il futuro.

Politicamente, invece, ha dei progetti/obiettivi che le stanno a cuore?
Il sistema sanitario, per i motivi sopra menzionati, e per le pressioni finanziarie alle quali è sottoposto, sta diventando sempre più complesso. In questo periodo dell’anno il tema dei premi delle casse malati è preoccupazione prioritaria per i cittadini. Abbiamo la fortuna di avere uno dei sistemi sanitari migliori al mondo che purtroppo si scontra con l’evoluzione dei costi e con i modelli di finanziamento. Non è realistico pensare a soluzioni semplicistiche per un problema così complesso e le soluzioni complicate, o apparentemente complicate, non sono sempre di facile realizzazione. L’obiettivo chiaro, e ce lo dice la LAMal, è quello di garantire l’appropriatezza, l’economicità e l’efficacia delle cure ed è su questo e per questo che tutti gli stakeholder devono agire. Adesso più che mai, dopo la pandemia COVID19, siamo consapevoli di quanto la salute di una persona  possa influenzare quella di una popolazione intera, e di conseguenza la società, sia a livello economico che sociale.

3 anni fa, sono stata candidata al Gran Consiglio Ticinese con uno slogan che palesemente esplicitava il mio impegno “Obiettivo sanità”. L’anno prossimo voglio rinnovare il mio impegno “Per una sanità sostenibile” e spero di raccogliere sufficiente consenso per potermi investire anche a livello politico in questo ambito che vivo tutti i giorni sia come cittadina che come direttrice di una struttura sanitaria. Sarò candidata, per il mio partito, il PLR, e per la sezione di Agno che sono fiera di rappresentare, con la promessa di mettere a disposizione le mie competenze tecniche in un ambito così importante come quello della sanità, ma anche e soprattutto i miei valori umani, la mia grande capacità di lavoro e le mie idee liberali e progressiste.

Essendo del Malcantone, che idea si è fatta della questione traffico? Quanto lavoro c’è ancora da fare?
Il traffico è, per i Malcantonesi in particolare, l’incubo di tutti i giorni, per il tempo libero perso, per l’inquinamento generato, per il rallentamento dell’economia e – non da ultimo – per i rischi sempre maggiori legati alla circolazione. Credo che le soluzioni del passato “la galleria che aspettiamo da 40 anni” – “la circonvallazione che non si sa se avrà mai luce” siano ormai superate. I tempi sono cambiati: il riscaldamento climatico, il rincaro dell’energia, lo sviluppo – ancora troppo timido secondo me – dei trasporti pubblici e della mobilità lenta e, non da ultimo, le possibilità di telelavoro ci spingono a pensare diversamente! Aumentare le strade in risposta all’aumento del traffico è, di nuovo, una soluzione semplicistica ad una problematica complessa, che anziché risolverla rischia di aggravarla con degli effetti collaterali non più tollerabili, e giustamente non più tollerati dalle nuove generazioni. Un altro aspetto che mi preoccupa, e che vedo trasversalmente alla radice di molti dei nostri problemi, è l’invecchiamento della nostra popolazione. Il fatto che molti dei nostri giovani vadano a lavorare oltre Gottardo o all’estero crea un manco di manodopera indigena sul territorio che necessariamente al momento viene colmata da sempre più personale frontaliero, che arriva da sempre più lontano e – per necessità – in macchina. Anche questo aspetto, apparentemente lontano dal traffico, in realtà determina conseguenze dirette che non possono essere ignorate.

Per poter affrontare le sfide attuali e future dobbiamo promuovere e sostenere una politica incisiva, coraggiosa e lungimirante.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022