interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Michela Pfyffer von Altishofen

Direttrice Clinica Sant’Anna

La salute è il nostro bene più prezioso. Non a caso, nel corso dei millenni, filosofi, scienziati, scrittori, medici e nutrizionisti ne hanno ampiamente disquisito, esprimendo ciascuno il proprio punto di vista sempre convergente nella ricerca di strategie atte a preservare questo stato fisiologico e naturale dell’essere umano. A cominciare dal padre della medicina, Ippocrate, che scriveva aforismi “medici” indagando sulle cause naturali della malattia per contrastare le quali sviluppava precetti e norme del “viver sano”. Sulla scia di questa traccia, oggi bisogna essere sempre più consapevoli dell’importanza di investire a tutto tondo nella salute, tanto che i differenti attori politici, sociali, culturali e sanitari si adoperano all’unisono nella ricerca di soluzioni condivise che attingono a un unico dogma: la salute va preservata, bisogna custodirla e quando si rende necessario va curata adeguatamente.

Inoltre, l’avanzamento dell’età anagrafica della popolazione ci pone inevitabilmente a dover fare i conti con nuove fragilità: cresce il rischio di sviluppare una malattia cronica e si accumulano le comorbidità. Un altro parametro da tenere seriamente in considerazione riguarda la speranza di vita che negli ultimi vent’anni è aumentata in modo significativo.

Nasce dunque l’impellente necessità di sensibilizzare la popolazione in modo capillare su tutti questi aspetti. Per questo, il mio impegno professionale nell’ambito sanitario è coadiuvato da quello politico: vicinanza alle persone, ascolto ed empatia mi permettono di rafforzare i rapporti interpersonali, cercando di individuare i reali bisogni della popolazione e puntando alla ricerca di soluzioni sanitarie sempre più all’avanguardia e personalizzate.

Parliamo di una società il cui progressivo invecchiamento rappresenta una tendenza in forte aumento nei prossimi anni, e subirà un’accelerazione che dovrà farci riflettere sulle sfide che tutto ciò comporterà per il nostro sistema sanitario.

La Clinica Sant’Anna di Sorengo, di cui sono direttrice, è una realtà sanitaria medio – piccola che ci permette di focalizzare sulle fondamenta di queste sfide, accogliendole e ponendo sempre la massima attenzione sulla dimensione umana. Allora: la persona, il paziente, è sempre al centro in tutto il processo di accoglienza e di cura.

Patch Adams ha detto: “La medicina è uno scambio d’amore”, focalizzandosi in tal modo sull’importanza di creare quel rapporto fra medico e paziente basato su fiducia, empatia e massima complicità. Non semplicemente per curare, ma per prendersene cura, che è ben altra cosa! Ciò vale naturalmente per tutto il personale, amministrativo e sanitario, chiamato all’accoglienza, ascolto, presa a carico e accompagnamento delle persone che si devono sentire individui e mai assolutamente “parte di un sistema”, dall’inizio alla fine del loro percorso.

È una filosofia ben rappresentata e riassunta dal motto della nostra Clinica: “al servizio della vostra SALUTE sin dal primo giorno”: noi ti accompagniamo finché questo cammino terreno si interromperà, perché così è la vita alla quale contribuiremo a dare non solo giorni in salute, ma salute ai giorni ancora a venire. Una visione che promuovo a tutto tondo, nella quale ribadisco che il vero scopo della sanità non è (solo) quello di curare le malattie; piuttosto è quello di prendersi cura del malato. Una concezione che poteva sembrare rivoluzionaria nella medicina di qualche anno fa, ma che oggi deve essere assolutamente abbracciata e sviluppata nell’ambito dei nuovi bisogni sanitari della popolazione.

Notevoli le sfide che ci attendono e toccano diverse prospettive, ivi compresa quella dei progressi tecnici della medicina che fanno ragionevolmente aumentare i costi: un aspetto che oggi va pure preso seriamente in considerazione nell’ambito di strategie sempre più mirate all’interdisciplinarietà e alla coordinazione delle cure erogate. Questa è pure la direzione tracciata dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica con “Sanità 20 – 30”, alla ricerca di modelli di cura incentrati sulle esigenze del paziente e sugli specialisti in grado di erogare i servizi appropriati, con la massima efficienza possibile, unitamente a una presa a carico sempre più individualizzata e olistica.

In Clinica Sant’Anna non ci prendiamo solo cura della futura mamma, della nascita e del neonato, ma siamo al fianco di ciascuno, accompagnandolo attraverso la sua fase più matura, con ciò che offrono chirurgia, ginecologia, senologia, urologia e altre specialità mediche, fino all’oncologia. Con la medicina interna e il potenziamento geriatrico ci prendiamo coscienziosamente cura dei pazienti più avanti con gli anni, sia in Clinica che sul territorio, grazie anche alla collaborazione con i medici di famiglia.

“Quando sei ammalato, io curo la tua salute”: è il nostro pensiero che comprende altresì una medicina di prevenzione alla quale abbiamo tutti il dovere di guardare nel presente e nel futuro prossimo, così come dobbiamo seguire lo sviluppo delle cure coordinate e integrate di cui dovremo appropriarci e nelle quali risiederà la chiave del successo sanitario: al centro sempre il paziente con attorno tutti gli attori sanitari: i fornitori di prestazioni (pensiamo a medici, Spitex, ospedali e cliniche private, case di cura, terapeuti, farmacisti e via dicendo) senza dimenticare chi sostiene i costi (autorità, assicurazioni malattia). Il comune intento è garantire il coordinamento ottimale del trattamento e dell’assistenza del paziente lungo tutto il suo percorso terapeutico, attraverso cure integrate con modelli assicurativi sviluppati in modo condiviso tra medici, ospedali, cliniche e assicuratori malattia. È il presente di una filosofia di “cure integrate” abbracciata dalla Clinica Sant’Anna, il cui approccio positivo al paziente ci ha visti in un certo senso precursori. Ad esempio, tra il 2009 e il 2010 la realizzazione di un Centro di medicina preventiva ci ha visto pionieri animati dallo spirito di guardare ciò che sta all’altro capo della malattia: la salute.

Un modo positivo di prendersi cura dei pazienti e del loro stare bene, sempre attenti all’evoluzione e agli sviluppi delle cure integrate verso cui oggi si dirige la sanità, preludio al concetto di prendersi cura della popolazione, con l’occhio sempre più attento al contenimento dei costi sanitari.

Perché la salute, di tutti, ci sta davvero a cuore!

Pubblicazione articolo: INFOpmi Malcantone – febbraio 2023