interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Patrizia Cavagna

Municipale di Agno e Capo Dicastero Educazione, cultura e manifestazioni

Cosa rappresenta per tutta la popolazione di Agno la Fiera di San Provino?

“A marzo, di consuetudine il secondo fine settimana, ad Agno si svolge la tradizionale fiera di San Provino (la tenuta del mercato è attestata dal 1578). Sicuramente molto attesa dai cittadini del Borgo. Agno per tre giorni è in festa, con momenti di divertimento, senza dimenticare la corrispondenza alla memoria del Santo, compatrono della parrocchia, che ricorre l’8 marzo. Le giostre e le bancarelle rappresentano il cuore della fiera. La presenza ridotta ma pur sempre significativa di animali da cortile e di capi bovini, un tempo protagonisti della fiera del bestiame, dà un tocco rurale alla festa grazie alla Gioventù Rurale, a loro è dedicato uno specifico spazio con annesso capannone, dove ci si può rifocillare, un bel momento di aggregazione”.

Com’è cambiata la fiera nel corso degli anni?

“L’offerta delle bancarelle è diventata negli anni sempre più ampia e diversificata, con oggetti e prodotti non solo indigeni, vero è che stiamo cercando di valorizzare sempre di più l’offerta con prodotti locali. La fiera di San Provino non si limita a ospitare bancarelle e giostre, ma offre una serie di appuntamenti collaterali”.

Per lei, in qualità di responsabile Dicastero, è un motivo d’orgoglio essere in prima linea nell’organizzazione?

“Come Capo dicastero Educazione, cultura e manifestazioni di Agno, certamente è un onore essere parte attiva dell’organizzazione, supportata dal Municipio e affiancata da validi dipendenti/collaboratori, l’organizzazione della fiera è motivo di un accurato lavoro di logistica e sicurezza, con mesi di preparazione, per poter accogliere non solo gli espositori ma anche le centinaia di migliaia di persone/famiglie in totale sicurezza. Anni fa la fiera era attesa dai nostri avi per lo scambio di bestiame come pure per l’acquisto di materiali e vestiario specifico per il settore agrario, svolgendosi ad inizio primavera, ci si preparava per la transumanza. Dopo aver fatto “affari” con gli animali i padri si recavano nei tre grotti a degustare un buon tazzin di vino e la busecca accompagnata dai mitici ravioli di San Provino (la ricetta è ancora ad oggi tramandata di famiglia in famiglia, super segreti alcuni ingredienti). Ci si dichiarava alle ragazze offrendo loro un fiore vinto ai vari giochi del tiro a segno”.

Agno (ma non solo) ha sempre risposto presente. La tradizione riesce quindi a tramandarsi di generazione in generazione.

“Personalmente, sono nata con la fiera, ritengo altresì molto importante mantenere le tradizioni del paese, è momento importante di aggregazione per tutta la popolazione in particolare per i più piccoli. Sicuro è che Agno sosterrà e organizzerà la Fiera di San Provino, tramandata da generazioni è diventata una manifestazione che nel calendario ha la sua data fissata”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Malcantone – febbraio 2023