interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Raffaele De Rosa

Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS)

Onorevole De Rosa, il ruolo del DSS è stato determinante e fondamentale negli ultimi due anni. Quanta responsabilità ha richiesto il suo lavoro?
Fin da quando sono entrato in carica ho avvertito un grande senso di responsabilità per i numerosi compiti che il Dipartimento svolge in favore della popolazione. La pandemia certamente ci ha messo di fronte, prima di tutto come esseri umani, a qualcosa di completamente nuovo, che abbiamo dovuto imparare a gestire. Ma anche tutti gli altri temi portati avanti dal Dipartimento hanno richiesto lo stesso tipo di coinvolgimento da parte mia e di tutti i collaboratori del DSS, che qui ringrazio. Penso ad esempio alla pianificazione integrata fra i settori che si occupano della popolazione più anziana, oppure a quella sociopsichiatrica che potenzia i servizi a supporto soprattutto dei giovani che soffrono di disagi psichici. La responsabilità è il motore che permette di lavorare a favore dei nostri cittadini. La benzina, se mi consente la metafora, direi che è l’impegno quotidiano che continuiamo a garantire con costanza. Un lavoro di squadra che coinvolge tutti i servizi del Dipartimento e i numerosi enti esterni, pubblici e privati, con cui il DSS collabora in maniera attiva e proficua.

Quale la sfida per il 2023 per il DSS?
Rimanendo in ambito di pianificazioni, citerei quella ospedaliera. Il cantiere è avviato e contiamo di presentare il messaggio con gli indirizzi strategici e l’analisi del fabbisogno entro la fine del 2022. Sulla scorta di quanto approverà il parlamento, dovremo poi procedere nel 2023 con l’attribuzione dei mandati. Discussioni che si inseriscono nel tema più ampio dell’evoluzione dei costi della salute e dell’annoso problema del costante aumento dei premi di cassa malati. I margini di correzione per il Cantone sono molto limitati, ma vogliamo coglierli tutti. Evidentemente, continueremo anche a fare pressione a Berna affinché il sistema possa finalmente migliorare, diventare più trasparente e pesare di meno sulle tasche dei nostri cittadini.

Fuori da Palazzo delle Orsoline, quali sono gli hobby e le attività preferite del Ministro De Rosa?
Purtroppo il tempo a disposizione è davvero molto limitato e lo dedico essenzialmente alla famiglia. Seguo i miei figli nelle loro attività scolastiche, sportive e del tempo libero. Siamo tutti tifosi e ci piace seguire le rispettive squadre del cuore anche allo stadio, quando possibile. Ci piace molto anche stare nella natura, facendo passeggiate e, quando posso, approfittando anche per una corsetta.

Sanità e Socialità. È corretto dire che il Ticino gode di un ottimo stato di salute da questo punto di vista?
Certamente sì. La pandemia ci ha dimostrato che possiamo contare su un validissimo sistema sanitario e sociosanitario, in cui opera personale molto competente e generoso. Dal punto di vista della socialità, sappiamo di essere uno dei Cantoni che maggiormente aiuta le persone in difficoltà. Stiamo poi potenziando ulteriormente le politiche pubbliche in questo senso, e penso ad esempio alla strategia di inserimento sociale e professionale per le persone in assistenza (in collaborazione con il DECS e il DFE) oppure al potenziamento dell’aiuto ai giovani e alle loro attività, attraverso la revisione della Legge giovani e della Legge colonie attualmente in corso.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Gold Edition – novembre 2022