interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Lega dei Ticinesi
Sabrina Aldi, portavoce del Consiglio esecutivo Lega dei Ticinesi.
La soddisfa il mercato del lavoro in Ticino? Si può fare di più? Come?
“Il mercato del lavoro in Ticino non è soddisfacente, soprattutto nel settore terziario dove vi è stata un’importante perdita di posti di lavoro e un aumento del numero di frontalieri impiegati con tutti le ripercussioni sugli stipendi che forzatamente vengono spinti verso il basso. Purtroppo, fintanto che non sarà possibile porre un freno al rilascio di nuovi permessi di lavoro per frontalieri, la situazione è destinata a non migliorare soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo”.
Cassa malati, problema o opportunità?
“I costi della cassa malati, in costante aumento soprattutto in Ticino, stanno diventando un problema serio per diversi cittadini. Le soluzioni devono essere ricercate a livello federale, penso ad esempio alla questione dei costi dei farmaci che sono molto più alti rispetto ai Paesi limitrofi. Per quanto attiene al margine di manovra cantonale, come Lega abbiamo cercato di sfruttarlo al meglio proponendo, per il tramite di un’iniziativa popolare, la completa deduzione dei premi pagati. È una proposta che, se dovesse passare, permetterà di lasciare alcune centinaia di franchi nelle tasche dei cittadini. Unitamente ad altre forze politiche abbiamo anche introdotto la deduzione per i premi pagati per i figli”.
Quale è il punto di forza del vostro movimento?
“La Lega dei Ticinesi è da sempre vicina ai problemi dei cittadini portando avanti una visione di destra ma con una marcata anima sociale. In questi anni ci siamo battuti per difendere la nostra identità, ad esempio contro l’adesione all’UE, la libera circolazione, l’edificazione di nuovi minareti, il burqa, ma anche per ridurre imposte e tasse e snellire l’eccessiva burocrazia, così da portare benefici concreti in favore dei cittadini e soprattutto del ceto medio. La Lega è un movimento ticinese per i ticinesi, non dipendiamo da partiti attivi a livello nazionale e quindi siamo maggiormente indipendenti e liberi di fare l’interesse del nostro Cantone”.
Affrontate le elezioni con un chiaro obiettivo?
“Stiamo affrontando un periodo congiunturale particolare in un quadro economico generale molto complesso e l’unico obiettivo elettorale deve essere quello del bene del nostro Cantone. La Lega ha un programma elettorale che tocca svariati punti dalla difesa della nostra identità e dei nostri valori, al lavoro e formazione, alla riduzione della burocrazia, al blocco di nuove tasse e aggravi fiscali. In particolare, in questo momento, credo che la priorità maggiore debbano averla quelle misure concrete che possano permettere di lasciare qualche soldo in più nelle tasche dei cittadini ed è questo l’obiettivo che ci poniamo per la prossima legislatura”.
Ecologia. Quali gli aspetti più importanti per voi?
“L’ecologia è sicuramente un tema trasversale e che tocca tutti i partiti. Il nostro Consigliere di Stato Claudio Zali ha sicuramente fatto molto in questo ambito dimostrando una particolare sensibilità. L’ambiente sta a cuore a tutti ma va difeso con misure ragionevoli e sostenibili e non con tasse o ecobalzelli a carico dei cittadini. Particolarmente importante di questi tempi è anche l’approvvigionamento energetico e in questo campo il Cantone può e deve fare la sua parte”.
Viabilità. Cosa occorre fare per un Ticino più scorrevole e fluido? Quali le criticità più importanti da risolvere?
“Il principale problema del nostro Cantone è costituito dalle decine di migliaia di frontalieri che ogni giorno varcano la frontiera ed è a questo livello che occorre prima di tutto intervenire perché non è giusto che i frontalieri possano usufruire delle nostre strade quotidianamente senza pagare imposte di circolazione. Anche il traffico che transita sull’asse nord-sud è un problema, quindi sì al completamento di Alptransit e all’introduzione di una tassa sul traffico pesante per camion stranieri”.
Territorialità. Notate un aumento o una flessione di giovani appassionati alla politica? Nel caso, cosa bisognerebbe fare per avvicinarli?
“Da quello che posso notare anche per queste elezioni ci sono diversi giovani che si sono messi a disposizione. Va anche detto che essere attivi in politica, soprattutto a livello di Gran Consiglio, è un compito che richiede molto tempo e spesso, comprensibilmente, i giovani hanno altre priorità. Spetta ai singoli partiti mantenere attive le sezioni giovanili e coinvolgerle maggiormente nelle decisioni. Il nostro movimento è strutturato diversamente rispetto ad altri partiti ma all’interno dell’organo operativo, ovvero il consiglio esecutivo, siede anche il Presidente del movimento giovanile così da poter essere sempre in contatto e avere uno scambio costante di vedute”.
Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?
“La situazione delle finanze cantonali é ormai nota a tutti e con il mancato utile della BNS si è aggravata. Parlamento e Consiglio di Stato hanno ricevuto una chiara indicazione dalla popolazione: i cittadini vogliono delle finanze solide. Prioritario è porre un freno all’aumento della spesa pubblica, già solo frenando la spesa e quindi non aumentandola ulteriormente si riuscirebbe a fare un gran passo avanti. È poi importante che tutti facciano la loro parte, Governo ma anche Parlamento. In particolare, il Gran Consiglio dovrà avere un occhio di riguardo nell’approvazione di tutti quegli atti parlamentari che comportano nuovi oneri a carico del settore pubblico”.
Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023