interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Simone Gianini

Vicesindaco, a capo del Dicastero Territorio e mobilità della Città di Bellinzona

Ci avviciniamo alla fine dell’anno. Che bilancio per il 2022 di Bellinzona?
“Moderatamente di fiducia verso il futuro. Malgrado la pandemia non sia ancora del tutto debellata e l’incertezza dettata da guerra in Ucraina, inflazione e crisi energetica, gli abitanti sono in aumento, lo sfitto in diminuzione, il consuntivo probabilmente almeno in pareggio e la proattività dimostrata, ad esempio nel marketing territoriale (grazie anche ai grandi progetti di sviluppo che stiamo preparando) ha generato anche quest’anno l’arrivo di realtà imprenditoriali importanti (in particolare nel campo delle scienze della vita e in quello tecnico, soprattutto edilizio) che confermano l’attrattività della Città di Bellinzona”.

Quale è il progetto su cui ha lavorato di più nel corso dell’anno?
“La preparazione degli atti pianificatori e l’affinamento dei contenuti (in particolare legati al Parco svizzero dell’innovazione e alla formazione universitaria professionale) del Nuovo Quartiere Officine, il cui messaggio dovrebbe essere licenziato a cavallo della fine di quest’anno”.

E quale quello prioritario nel 2023?
“Il medesimo (con la sfida dell’adozione della variante di Piano regolatore a livello comunale e poi la sua approvazione da parte dell’autorità cantonale). Inizierà poi anche la progettazione del nuovo Ospedale alla Saleggina”.

Con le elezioni cantonali alle porte, dobbiamo/possiamo aspettarci dei cambiamenti nella politica ticinese?
“Non penso vi saranno grandi sconvolgimenti, anche se la sempre maggiore frammentazione delle forze politiche elette in Gran Consiglio rischia di frenare ancor più l’attività (meglio: la propositività) politica che già negli ultimi anni non è riuscita a portare quelle riforme e dare quelle risposte, di cui il Canton Ticino ha bisogno. Per superarla sarebbe necessario che i partiti maggiori e più affini collaborino veramente nel senso di un patto di Paese, ma non credo che ciò avverrà così a breve. Speriamo che mi sbagli”.

Secondo lei, Bellinzona fa abbastanza per sostenere le piccole e medie imprese della zona?
“Nell’ambito delle nostre competenze, limitate a quanto può fare l’en­te locale, cerchiamo di creare delle condizioni quadro favorevoli, in particolare per quanto riguarda le infrastrutture di mobilità (soprat­tutto pubblica e aziendale) e fungendo da supporto per le questioni burocratiche che dovessero sorgere anche nei confronti dell’autorità cantonale. Cerchiamo inoltre di rendere la Città attrattiva, in modo che le PMI già pre­senti e quelle future possano beneficiare di un ecosistema (aziendale) stimolante e positivo”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Bellinzona, Valle Morobbia e Gambarogno
– dicembre 2022