interviste
la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione
Verdi liberali
Stefano Dias, Presidente dei Verdi Liberali del Ticino (PVL).
La soddisfa il mercato del lavoro in Ticino? Si può fare di più? Come?
“Il mercato del lavoro in Ticino soffre molto la pressione della vicina Italia, questo è indiscutibile e lo notiamo anche dalle statistiche che ci mostrano le differenze marcate rispetto ai salari medi in Svizzera, specie nel settore terziario. La politica deve continuare il dialogo con i datori di lavoro per renderli consapevoli delle loro responsabilità nel fornire un adeguato stipendio ai lavoratori, questo a beneficio di tutta l’economia, inoltre dobbiamo continuare ad attrarre aziende ad alto valore aggiunto. Infine crediamo che dobbiamo incentivare la residenza di una certa fascia di frontalieri che lavorano nel settore terziario, questo potrebbe permettere di risolvere diversi problemi”.
Cassa malati, problema o opportunità?
“La cassa malati è diventata un problema perché incide troppo sul potere d’acquisto dei cittadini, questo anche prima di questo eccezionale anno che ha visto l’inflazione salire in maniera massiccia. È un diritto fondamentale garantire l’accesso alla sanità per tutti, ma dobbiamo ricalibrare il sistema, adattarlo ai cambiamenti demografici della popolazione. Permettere alle fasce più deboli di avere accesso alla cure di base, rendere il sistema più efficiente con meno sprechi e spingere tutti gli attori a lavorare per rendere meno oneroso il carico per gli assicurati. Per il Cantone sarà importante lavorare sulla pianificazione ospedaliera, comunicare di più come fare prevenzione ai cittadini e lavorare sulla riduzione dei costi dei farmaci”.
Quale il punto di forza del vostro partito?
“Il punto di forza del nostro partito è che raccogliamo consensi in maniera molto trasversale, grazie alla nostra visione pragmatica, positiva e orientata al progresso che vuole coniugare un pensiero liberale attraverso la responsabilità verso le generazioni future. Un progresso inteso come progredire in avanti, senza rimanere ancorati alle ideologie partitiche, orientato verso la ricerca di soluzioni plausibili ai complessi problemi che ci troviamo ad affrontare. La polarizzazione delle idee politiche non porta benefici ai cittadini, secondo il nostro punto di vista il lavoro di gruppo ci porta maggiori benefici, i verdi liberali lo hanno dimostrato negli altri Cantoni della Svizzera, è ora di farlo anche in Ticino”.
Affrontate le elezioni con un chiaro obiettivo?
“Il nostro obiettivo è quello di entrare con al minimo un rappresentante in Gran Consiglio, crediamo che i Verdi Liberali possano portare un dibattito costruttivo con gli altri partiti e anche grazie alle esperienze maturate negli altri Cantoni, portare un punto di vista diverso”.
Ecologia. Quali gli aspetti più importanti per voi?
“Dal punto di vista ecologico uno degli aspetti più importanti è quello dell’efficienza, nel senso più ampio del termine. Meno sprechi possono già aiutare molto il nostro ambiente, spreco alimentare, spreco di produzione, spreco energetico. Inoltre crediamo che chi inquina debba contribuire di più, siamo favorevoli ad incentivi che possano aiutare il cambiamento comportamentale delle abitudini quotidiane piuttosto che tasse e imposte. Infine lo sviluppo tecnologico gioca un ruolo fondamentale per aiutare ad avere minor impatto sulle attività svolte dall’uomo, come carburanti sintetici, batteria per lo stoccaggio di energia, sviluppo dell’idrogeno”.
Viabilità. Cosa occorre fare per un Ticino più scorrevole e fluido? Quali le criticità più importanti da risolvere?
“Sono stati fatti investimenti ingenti nel potenziamento del trasporto pubblico con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, ma le infrastrutture non tengono il passo dello sviluppo demografico e veicolare. Siamo indietro nello sviluppo di una mobilità condivisa, un problema sia di opportunità che di mentalità, dobbiamo “convincere” i cittadini che si può vivere anche condividendo un veicolo oppure spostandosi più lentamente con i mezzi di trasporto o la bicicletta, ma è un cambiamento che deve fare l’intera società. Il Cantone deve dare l’esempio e promuovere all’interno dell’amministrazione e verso l’esterno questo nuovo modo di intendere la mobilità multimodale e condivisa”.
Territorialità. Notate un aumento o una flessione di giovani appassionati alla politica? Nel caso, cosa bisognerebbe fare per avvicinarli?
“Difficile valutare questo dato dal mio punto di vista. Mi considero ‘giovane’ politicamente parlando e dunque non ho questa percezione di aumento o flessione, ciononostante noto come ci sia poca fiducia nella politica e nelle istituzioni parlando con le persone, è molto difficile renderli partecipi di attività politiche attive. Da un lato possiamo chiamarlo un trend mondiale quello di negare le decisioni istituzionali e se guardiamo ad altri Paesi, il rischio di scontri aumenta sempre di più. Detto questo come politici dobbiamo prenderci la responsabilità di questo allontanamento e riguadagnare la fiducia delle persone attraverso il dialogo, un dialogo che deve essere semplificato per poter essere efficace e soprattutto genuino e sincero”.
Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?
“La situazione finanziaria del Cantone è inequivocabilmente grave. Il deficit accumulato nell’ultimo anno pone molti dubbi su come dobbiamo procedere nel futuro, ovviamente anche con l’introduzione del decreto Morisoli, dovranno essere fatte delle manovre di rientro. Non possiamo smettere di investire in questo Cantone, ma dobbiamo anche fare i compiti per bene e non possiamo permetterci di lasciare alle generazioni future una situazione economica così disastrosa. Lo stato deve interrogarsi e ogni dipartimento deve valutare dove può essere più efficiente”.
Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023