interviste

la voce di un Ticino in continua crescita ed evoluzione

Più Donne

Tamara Merlo, granconsigliera.

La soddisfa il mercato del lavoro in Ticino? Si può fare di più? Come?

“Oltre al divario tra gli stipendi ticinesi e il resto della Svizzera, che vale in tutti i settori ed è aggravato dall’effetto sostituzione da parte del frontalierato, c’è una serie di disparità che colpiscono in particolare le donne, incluso il fatto di essere pagate meno degli uomini per fare lo stesso lavoro. Ma non solo: si va dalle difficoltà a conciliare la famiglia e il lavoro, alle difficoltà a fare carriera, e addirittura a conservare il posto di lavoro con la maternità… Le donne hanno spesso lavori precari e talvolta subiscono molestie sul posto di lavoro. Quindi sì, per il lavoro in Ticino si può e si deve fare di più. Come? Direi di cominciare proprio dalla parità salariale, che è legge ma non è sempre rispettata”.

Cassa malati, problema o opportunità?

“Una parte troppo importante delle entrate dei ticinesi, incluse le famiglie e gli anziani, va nella cassa malati: la situazione non è più sostenibile sul lungo periodo. Sarebbe opportuna una cassa malati pubblica, intercantonale, in concorrenza con quelle private”.

Quale il punto di forza del vostro partito?

“Le donne. Anche quelle di noi che non sentono di subire delle discriminazioni direttamente, si impegnano per una società più giusta per tutte. E per tutti: perché la parità e una maggiore giustizia sociale vanno a vantaggio dell’intera società e quindi anche degli uomini”.

Affrontate le elezioni con un chiaro obiettivo?

“Vogliamo portare il tema della parità al primo posto nella lista delle priorità, nell’azione di tutte le forze politiche e dello Stato. Il nostro obiettivo è che la parità non venga solo sbandierata dai partiti durante la campagna elettorale ma sia poi veramente realizzata”.

Ecologia. Quali gli aspetti più importanti per voi?

“Tutti. Bisogna agire su tutti i livelli, il prima possibile. Ognuno di noi nel proprio quotidiano. Ma poi devono essere gli Stati a prendere decisioni coraggiose, possibilmente con l’accordo di tutti i Paesi, se vogliamo che ciò abbia davvero un influsso sul clima. Già capire fin da piccoli che siamo su un unico pianeta, che tutta l’aria e tutta l’acqua che usiamo è quella che abbiamo e avremo a disposizione… dovrebbe renderci responsabili in tutto ciò che facciamo”.

Viabilità. Cosa occorre fare per un Ticino più scorrevole e fluido? Quali le criticità più importanti da risolvere?

“Occorre educare all’uso dei mezzi pubblici: sarà costoso ma è un investimento. Una sola persona per auto privata non funziona più in buona parte del Ticino. I maggiori risultati si ottengono solo se si convincono i pendolari a usare mezzi pubblici o condivisi, come il carpooling. Se le persone che fanno regolarmente gli stessi percorsi cambiano abitudini, si può ridurre il traffico. Possiamo intervenire con maggiori opzioni di corse, orari, flessibilità… Di sicuro non dobbiamo creare una terza corsia (PoLuMe) che rischi di incentivare ancora di più i frontalieri e i pendolari ad andare in auto al lavoro”.

Territorialità. Notate un aumento o una flessione di giovani appassionati alla politica? Nel caso, cosa bisognerebbe fare per avvicinarli?

“Siamo una realtà nuova, rivolta certamente alle giovani donne, e qualcuna si è avvicinata spontaneamente. Noi non siamo un partito e questo aiuta. Le giovani si appassionano ai temi importanti per loro e il loro futuro: la Parità e la Giustizia sono temi che le coinvolgono direttamente. Il nostro compito è sostenerle e dare loro spazio affinché possano esprimersi ed essere loro stesse anche in politica”.

Finanze. Quali le manovre più urgenti che, secondo voi, dovrebbe attuare il Cantone?

“Soprattutto il Cantone non dovrebbe stringere i cordoni della borsa proprio adesso che la congiuntura economica fa diminuire il potere d’acquisto dei ticinesi. Pandemia, guerra, inflazione, aumento della cassa malati… chi faceva fatica già prima, ne fa ancora di più adesso. Il Governo deve poter sostenere le persone e l’economia locale proprio quando ce n’è più bisogno, senza farsi legare le mani da regole troppo strette sull’uso delle finanze”.

Pubblicazione articolo: INFOelezioni – marzo 2023