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Tra leggende e realtà: alla scoperta di Cadempino

Quanto sono suggestive ed affascinanti le leggende
di paese?
Al team di INFOpmi piace scoprirle e farvele scoprire insieme a noi. Perché – tra leggenda e realtà – riavvolgono il nastro di quello che oggi viviamo e vediamo con i nostri occhi: il nostro magnifico territorio. Anche il Comune di Cadempino ha una sua leggenda che non trova né conferme né smentite.

A cosa è dovuto il nome?
In assenza di dati ufficiali, libero spazio alla fantasia, ai racconti e, quindi, alle leggende. A cosa deve il suo nome Cadempino? La leggenda più accreditata narra che, durante l’epidemia di peste del XV secolo, venisse a morire quasi tutta la popolazione del paese. Eccezion fatta per due fratelli: Pino e Mario. Il primo diede, di riflesso, origine a Cadempino mentre il secondo a Cademario.

Un’altra versione
Una certezza sull’origine del nome non esiste. E allora, documenti alla mano, si scopre che l’esistenza del nome Cadempino risale già all’anno 844 in forma distorta come “Cadampri”, nel tempo mutato in Catapino, Candulpino, Cadopini, Cadompino fino a stabilizzarsi come Cadempino. Dagli articoli e racconti dell’epoca, pare che il “padrone” fosse un tale “Totone” da Campione che lo lasciò in eredità ai figli Agnello e Fiorenzo, i quali dovettero successivamente riconoscere che il Comune appartenesse al Monastero dei Cirtencesi di S.Ambrogio di Milano. Passò nuovamente di mano nel XII secolo sotto la protezione dei Duchi di Milano dopo i conflitti tra l’appena citato Monastero e il Vescovo di Como Anselmo Raimondi. Di certo c’è l’antichità del Comune. L’Oratorio dei SS Gervasio e Protasio, costruito prima del 1000, ne è il chiaro emblema e orgoglio del paese.

“Cari cittadini, vi scrivo”
Originale e simpatica la trovata del Municipio di Cadempino che per raccontare la storia ai cittadini ha scritto una lettera facendo parlare proprio il “vecchio” paese. “Bhè – si legge –, non c’è niente di strano se alla mia età mi sono dimenticato le mie origini”.

E ancora: “Certo che con il passare degli anni dovetti seguire il corso dei tempi e dopo aver reclamato per la prima volta nel 1877 un deposito postale, l’ottenni finalmente nel 1890 con la nomina, l’anno successivo, del primo depositario postale nella persona del signor Giovanni Lepori. Il deposito fu poi abolito nel 1933 quando fu creato un ufficio unico per Lamone e Cadempino in un nuovo locale sito nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Ho detto vicino alla stazione ferroviaria e qui tratto di un argomento che ha fatto scorrere fiumi d’inchiostro ha richiesto una pazienza ammirevole e una costanza degna di lode”.

“Quando sento i miei cittadini conversare tra loro mi accorgo che devo ancora portare a termine la revisione del piano regolatore (…). Credevo di essere ormai a posto, ma mi sono accorto che dovrò rimboccarmi le maniche per completare l’opera. Opere che costano fiori di quattrini, ma dopo le quali penso proprio di essere ben completo. Ah, dimenticavo: tutto questo grazie all’apporto delle grosse industrie che si sono stabilite sul mio territorio”.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Alto Luganese e Valle del Vedeggio – novembre 2022