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Val Colla, una delle mete predilette dagli amanti della natura, dei sentieri e delle escursioni

Oggi la Val Colla è una delle mete predilette dagli amanti della natura, dei sentieri e delle escursioni. Un’oasi verde che permette di scorgere dall’alto frammenti di paesaggi fino ad ammirare le sponde del Lago Ceresio. Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio cosa è stata la Val Colla un tempo e quali leggende si tramandano di generazione in generazione.

L’è scià Ul magnan

Storia, leggende e tradizioni si intrecciano in un unico filo che racconta la Val Colla del passato. Sapevate che i magnani (stagnini) locali comunicavano tra loro in ‘rügin’? Se vi siete appena chiesti di aver letto bene, la risposta è affermativa. Ed ecco la spiegazione: gli stagnini crearono un dialetto ‘segreto’ per scambiarsi informazioni e segreti della professione. Lo scopo era quello di mantenere private le conversazioni. Con la scomparsa del rame nell’uso domestico si è disperso anche il gergo segreto.

In onore di Lucio

Sia sul versante elvetico che in quello italiano i due rifugi portano il nome di San Lucio. Ma chi era Lucio e a cosa si deve l’omaggio del nome? La leggenda narra che la notte tra l’11 luglio e il 12 luglio di molti secoli fa, le campane dei villaggi della Val Colla e della Val Cavargna si misero a suonare all’unisono senza che nessuno le toccasse. Svegliate in piena notte, le due popolazioni capirono all’istante che si trattava di qualcosa di grave. In cima, fu trovato in una pozza di sangue e senza vita il corpo di Lucio, un alpigiano che con gentilezza e altruismo distribuiva formaggio e viveri ai più poveri. Il corpo fu gettato dall’aggressore – si dice un pastore invidioso – in un laghetto nelle vicinanze. Poi recuperato, il corpo di Lucio fu sepolto dove ora sorge la chiesetta costruita in sua memoria.

Un archivio per non dimenticare

Nel 2007 è stato fondato nell’ex casa comunale di Roveredo un archivio audiovisivo di Capriasca e Val Colla che riconsegna le testimonianze e le immagini  del passato. La memoria storica della regione cataloga circa 6mila fotografie e 150 ore di registrazioni video di interviste agli anziani.

Pubblicazione articolo: INFOpmi Monte Ceneri e Val Colla – maggio 2023